lunedì 15 ottobre 2012

BELLO / BRUTTO

BRUTTI
The Brave. (spoiler qua e là) Odio i pregiudizi, viva i pregiudizi. Per tutta l’estate scorsa ho osservato perplesso i manifesti dell’ultimo Disney/Pixar, per tutta estate ho storto il naso davanti a un trailer dei creatori di Monsters&co. con soli umani, per tutta estate mi sono detto che stavolta John Lasseter e soci hanno fatto un passo falso. Proprio non mi ispirava per nulla questa ragazzina dai capelli rossi che preferisce tirare con l’arco invece di diventare principessa in una Scozia medievaleggiante. Va bé, è comunque un Pixar, ovvio che lo vedo. La prima parte mi scivola sopra in un’indifferenza pressoché totale ma, mi dico, è praticamente il trailer che ho visto solo con qualche gag in più. Aspetto dunque con ansia che la storia decolli. C’è una strega, un incantesimo… ok, non è originalissimo ma vediamo dove va a parare. C’è una persona trasformata in un grande e goffo animale… ok, già visto ma è divertente, no? No. Ci sono degli scozzesi ubriachi che si menano, fanno un gran casino… No, non ci siamo ancora. Insomma, arrivo a 5 minuti dalla fine e ancora aspetto che la storia decolli, come un inguaribile ultrà al 44° minuto del secondo tempo con la squadra del cuore che perde 7 a 0. Ovviamente perdiamo, perché non viviamo in un mondo incantato con streghe e grossi animali buffi. Non me ne frega niente di analizzare storia, contenuti, stile perché qui non c’è niente, non dico di originale, ma di anche lontanamente stimolante. Non c’è verve, non c’è mood, non c’è pathos. Non mi vengono altre parole esotiche. Non c’è un personaggio interessante che sia uno. Poteva esserlo la rossa protagonista, magari se avesse davvero sviluppato il suo lato ribelle e selvaggio invece di riparare goffamente a quella cazzatona che ha combinato. Poteva esserlo la strega “multimediale”, se non fosse comparsa in una sola e unica scena in modo assolutamente strumentale alla storia.
Ma io non sono un creativo Pixar, magari lo fossi. Quelli hanno creato mondi mai visti prima in cui giocattoli e umani convivono secondo un codice non scritto, i mostri hanno bisogno della paura dei bambini per inoculare energia nella loro città, un’arrogantissima auto da corsa americana impara l’umiltà in un mondo abitato solo da auto,camion,navi,aerei, un robottino a energia solare è l’ultimo essere sopravvissuto su una Terra distrutta dall’inquinamento e un vecchietto può rifarsi una vita dopo la morte di sua moglie raggiungendo il posto più sperduto del Sud America a bordo della sua casa volante in compagnia di un piccolo scout coreano. Questi sono i mondi, le storie, i personaggi cui la Pixar ci ha abituati! È come se la Ferrari producesse improvvisamente una station wagon per famiglie. Sì, ok, è supersicura, supertecnologica, ha il controllo di stabilità, cambio sequenziale a 8 marce, un satellite tutto suo per la navigazione… ma vaffanculo, io voglio una Ferrari!
Anche i film ritenuti minori della Pixar in 20 anni e rotti di carriera hanno avuto e hanno il loro gran perché, alla faccia di chi gli vuole male. Cars 2, ultimo esempio, è stato massacrato da gran parte della critica perché ritenuto troppo fracassone, puerile, sterile, nonché, orrore!, una malvagia macchina da merchandising buona solo a incassare a 360 gradi. E allora? Cars 2 è onesto ed esaltante. Ti dice: salta su che ti porto a fare il giro più incredibile e mozzafiato della tua vita! Stiamo parlando di intrattenimento allo stato puro, senza freni, senza sconti, senza dubbi. The Brave invece ti promette divertimento, una morale, bei paesaggi… ma è solo e semplicemente noioso. Noioso il “nuovo” mondo creato dalla Pixar, noiosi i personaggi, noiose le gag, noioso tutto. Il Topo ha definitivamente fagocitato la Lampada Saltante. Ma Lasseter non era diventato il boss della Disney, dimostrando che si può essere licenziati dalla più grande azienda del tuo settore per tornare dopo qualche anno a dirigerla? (ecco, questa è una favola interessante)
Ti prego, Dio dei Cartoon, fa che questo non sia l’inizio della fine! Lasseter, Stanton, Docter & co. ridateci la Pixar! Su quelle maniche! Datevi da fare come avete fatto 25 anni fa cambiando la Storia dell’Animazione e ficcando un piede bello stabile nella Storia del Cinema! L’avete fatto una volta, potete farlo ancora, no? no?

Moonlight. E diamo una chance alle serie tv horror! Questo era uno dei miei propositi dell’anno scorso per l’anno nuovo. Da allora ce la sto mettendo tutta, ma produttori e sceneggiatori non mi stanno certo aiutando… Dopo quella colossale stronzata di American Horror Story, la sufficienza stiracchiata di Teen Wolf e una prima stagione di The Walking Dead che è un insulto sfacciato e cafone alla serie a fumetti di Kirkman (e meno male che si è in parte ripigliata con la seconda stagione, ma la aspetto al varco con l’attuale terza) il mio proposito sta lentamente ma inesorabilmente scemando. Meno male che ci sono (state) cose come l’ottimo Dead Set, dove in un’Inghilterra invasa da zombie gli unici superstiti sono i cerebrolesi partecipanti del Big Brother che si ritrovano la Casa assediata dai non morti, e Death Valley, serie splatter divertentissima e senza troppe pretese, dove una squadra speciale di poliziotti affronta zombie, vampiri e licantropi a L.A. Troppo brevi e troppo poco, però. Che il format seriale non sia il terreno più adatto all’horror? Kirkman ha dimostrato e continua a dimostrare il contrario, almeno per quanto riguarda il fumetto. Forse la Paura, per sua natura, ha bisogno di tempi brevi per esplicitarsi e sortire i suoi effetti. Se fissi a lungo il Mostro da dietro un vetro antiproiettile dopo un po’ non te la fai più sotto. Si dice che ci si abitua ad ogni orrore, e mi sa che è una profonda verità anche nella fiction. Kirkman, diciamocelo, vince perché è un grandissimo sceneggiatore che ha creato degli ottimi personaggi con dinamiche interne perfette. Ma in tv dove l’immagine, purtroppo/perfortuna, fa l’80% del lavoro, l’horror si stanca presto. Visivamente stupefacente, infatti, il pilot di American Horror Story, ma sempre più noiosi e imbarazzanti gli episodi a seguire… capisco la crisi del mercato immobiliare, specialmente in Usa, ma al decimo fantasma che cerca di accopparmi nella casa dove mi sono appena trasferito o svendo l’immobile o torno da mia madre. E che si fottano mogli rompicoglioni e figlie problematiche.
Ah già, Moonlight: vampiro che fa il detective privato in una Los Angeles assolata con voce fuoricampo alla Marlowe. Suddetto vampiro non è il solo e, come tutti i suoi simili, teme a morte il sole. Come aggirarsi, quindi, in pieno giorno evitando l’abbronzatura in una città dove d’inverno ci sono 20 gradi? Passando sotto gli alberi. Mollata dopo il pilot.

Sacro Terrore. Non vorrei reiterare la metafora dell’ultrà, ma il tifo a volte gioca davvero brutti scherzi. D’altronde, quando si tratta di miti personali la delusione è più cocente. Ronin, Il Ritorno del Cavaliere Oscuro, tutta la saga di Sin City, 300, mi aprirono un mondo quando ero un giovane e avidissimo lettore di fumetti e mi hanno accompagnato per mano quando mi sono buttato nel professionismo. Frank Miller è stato un maestro della narrazione sequenziale. Il Cavaliere Oscuro, insieme all’Altro Capolavoro dell’Altro Maestro, ha cambiato per sempre il modo di concepire il nostro media preferito e ancora oggi è pietra di paragone per il fumetto (e, perché no, cinema) supereroico. Con Sin City Miller raggiunse la quintessenza della sintesi grafica coniugata a splendide ridondanze testuali, per non distrarre né dall’una né dall’altra e porre l’attenzione su entrambe. Su un virtuoso assolo occorre una ritmica scarna e viceversa, altrimenti è solo caos. Con 300 poi sviscerò il concetto puro di epicità nel modo più semplice e diretto: rivangando, con poche e preziose licenze poetiche, una delle battaglie più epiche della nostra Storia. Se continuo ad usare il passato c’è un motivo, ovviamente. Forse Hollywood centra, forse qualcosa si è inceppato nella mente geniale di Miller da quando si è dato al cinema (e sfido chiunque a non sospettarlo dopo la visione del suo The Spirit). Aspettavo con enorme trepidazione il suo ritorno al fumetto… Che dire, me ne farò una ragione. Perché Sacro Terrore è una stanca ripetizione di tutti gli stilemi del Maestro assemblati a mo’ di copia e incolla, senza un’idea coerente che non sia l’odio macchiettistico e sterile verso il terrorismo islamico. Intendiamoci: io sono per la libertà totale di espressione e se un autore vuole esprimere rabbia che sfocia nel razzismo può farlo. Non lo condivido, posso arrivare anche ad odiarlo, ma rispetto la sua posizione. Finché è espressione personale e rappresentazione, ognuno è libero. Ma quando la rappresentazione del tuo punto di vista è raffazzonata, arida, senza alcuno spunto di riflessione, non solo non la condivido ma non mi interessa proprio. Ogni volta che rileggo il Batman di Miller vengo scosso fin nel midollo perché mi ritrovo sinceramente a parteggiare con un violento vigilante anarcoide e fascista. E ogni volta che ripongo il volume mi contorco nel seguente dubbio amletico: questo è Batman come sarebbe nella realtà o sono io che vorrei un Batman così nella realtà? Son schiaffi morali che raramente un autore ti costringe prendere. E temo che il buon vecchio zio Frank non me ne darà più.

14 commenti:

Theo ha detto...

Ahimè devo concordare su The Brave.
Se pensi a quanti personaggi riescono ad emergere da un Dragon Trainer, film per certi versi affine all'ultimo Pixar, hai già detto tutto...

E per me la perfezione di scrittura vera l'hanno toccata con Ratatouille.

Ciao!

Unknown ha detto...

Theo: ma infatti, in Dragon Trainer c'era fantasia, spettacolarità e un rinnovato approccio alla sfruttatissima tematica dei draghi. e lì sì che c'era una morale finale davvero forte e fuori dagli schemi.

M. Shade ha detto...

Per Brave anche a me ha lasciato un po' così la storia, perché era veramente... base. Cioè era fantasmagorico il corto della Luna! Tuttavia fa molto più presa sulle ragazze { Mia madre è praticamente Elinor fatta e finita}. Però la resa della 'Scozia Medievale' kilt a parte mi è piaciuta tantissimo, soprattutto le Standing Stones.
E poi la chicca è stata la Strega che purtroppo appare pochissimo, ma quando dice che è "al raduno Wicker Man" ci sono rimasta di sasso. Però moltissime cose mi sembravano rincorrere Dragon Trainer senza raggiungerlo.

per l'horror, Death Valley è il migliore che ho visto nell'ultimo anno e mezzo. American Horror Story era iniziato benissimo ma è deragliato in maniera tremenda e pure Walking Dead. Ho provato a vederlo ma è talmente prevedibile che mi da fastidio °_° Il fumetto non l'ho ancora letto, ma immagino sia molto meglio, come sempre.

ciao!


CREPASCOLO ha detto...

Brave è stato il primo film che Crepascolino ha visto al cinema. Sono sostanzialmente d'accordo con te. Il mio cucciolo si è spaventato davanti al duello degli orsi, ma crede, con Asimov, che la violenza sia l'ultima risorsa degli incompetenti. Vorrebbe vivere in un mondo senza frizioni in cui tutti sono buoni e non si corcano di mazzate. Cade in contraddizione quando mi attacca come il più scafato dei luchadores o cerca di fare in brandelli i miei Little Nemo near mint ( contesi in un'asta al cardiopalma a Chris Ware e Seth e comperati ad un prezzo tale per cui ogni tanto lo sgherro dello strozzino passa da casa mia a spiegarmi quando mi espianteranno il prossimo organo ndr ),ma pazienza.

Questione Holy Terror: Crepascolino ha corso il serio rischio di esser battezzato Frenmiller ( il parroco già aveva cassato Giacchirbi )ed abbiamo optato per altre soluzioni, ma questo dovrebbe dare la misura della mia stima per il Papà Perticone di Elektra. Io amo anche le cose come DK 2 e l'ultimo Sin City con il cartoonist ex marine con il look da Nazareno. Apro un inciso dicendo che FM al pari di Kubrick ( si veda il bel Castoro di Enrico Ghezzi ) finisce una storia con i prodromi del suo lavoro successivo. Il Lex Luthor del secondo DK è il clone dello sbirro corrotto di Hell & Back. Il protagonista di H&B è il "mancato" Jesus ( dopo 11/9/01 non era tanto facile il sopralluogo in Terrasanta che FM aveva intenzione di fare ).
Dicevo di FM. Se non avesse scritto nel suo blog quello che ha scritto in merito a Occupy Wall Street e HT fosse stata analizzata al netto del pensiero dell'autore sulla rivolta popolare USA, ci troveremmo davanti a qualcosa di simile all'ultimo Bats di Nolan il cui messaggio, secondo il mio sindacabilissimo parere, è: se nessuno raccoglierà il grido di dolore delle masse di diseredati, sorgerà un leader che ne cavalcherà l'onda montante portando morte e distruzione.
Nel caso di FM è una sveglia ai suoi concittadini che preferiscono perdersi in Transformers al cinema e non capire che qualcuno sta raccogliendo il grido di dolore delle masse eccetera e strumentalizzandolo. La guerra è un altro modo di fare politica, diceva il Tale. Nella storia abbiamo un bombarolo irlandese cinico e spietato - altro che il Von Sidow cotrapposto al Condor di Pollack - e altri, arabi, che sono consapevoli di ingannare e mesmerizzare ragazzi frastornati.
Anche la frase di Maometto con cui inizia l'opera ( so che qualcuno ha richiamato l'attenzione dei media sul significato metaforico della cosa, indicando una necessità del fedele di uccidere solo l'idea di chi non la pensa come lui, ma è solo un modo di non affrontare la questione, non
contestualizzando un motto che ha centinaia di anni ) è solo un'arma in più nelle mani di chi da tempo insegna al prossimo come pilotare un aereo contro un obiettivo civile. Non dico che condivido il pensiero di FM - la " diplomazia postmoderna" di Fixer mi perplime -ma credo che il suo graphic novel sia stato bollato troppo presto come opera manichea e fascistoide.
FM ha sempre detto nelle interviste che nel mondo reale Bats sarebbe stato immediatamente stecchito. Crede nei vigilantes meno dei suoi colleghi. Da sempre. E' un tecnico, prima di tutto, come i ragazzi della posse di Mario Monti. Il suo DD era un capolavoro ( di un 25enne ) x struttura, intensità del plot, dialoghi e layout. Pura sintesi
( come lo invidio ). Era sicuramente consaevole che Fisk non fosse un padrino credibile e che non esistano sensei come Stick. Il suo talento era tale , però, che gli avremmo creduto ( io almeno ) se il mentore di Elektra fosse stato una combo di Funari ed Otelma. E' un ragazzo di mezza età che fa ancora discutere. Attendo con ansia il prequel di 300 e spero che torni nella città del peccato prima o poi o che crei qualcosa di nuovo . See ya in the comics.

Unknown ha detto...

M.Shade: certo, la resa grafica di Brave non si discute. Ma una volta Lasseter disse: le tecniche vanno tutte bene, conta la storia. qui invece proprio no. Walking Dead: ho iniziato la terza (tv) e devo ammettere che si sta riprendendo bene.

Crepascolo: ma speriamo sì nel prequel di 300. io, nonostante tutto, non demordo. è molto interessante la tua analisi frankmilleriana ma, da lettore prima che da "critico", proprio non mi ha appassionato Holy Terror. PS tra le opzioni per il nome di Crepascolino c'era anche Alan Mora?

CREPASCOLO ha detto...

No, ma spero che Chris Giarrusso ridisegni Watchmen e V For Vendetta con un tratto che possa permettermi di avvicinare Crepascolino ai suoi lavori.


:A: ha detto...

"quella colossale stronzata di American Horror Story".

Qualcuno che capisce qualcosa di horror e serie TV esiste, allora.
Ero isolato nel mio disappunto totale verso questo telefilm.
Sorry, verso questa colossale stronzata dove l'idea di "più paura" coincide con "più fantasmi contemporaneamente, scary, uh?" e saluti alla benchè minima regola di causa-effetto e alla credibilità di comportamento dei personaggi.

aLeX ha detto...

non l'ho visto, ma la scena del vampiro che si aggira per L.A. sotto gli alberi è ai limiti della demenza! chissà se mentre la giravano qualcuno della troupe ha pensato: "cazzo! geniale!" ;)

saluti esoterici..

Unknown ha detto...

A: non bisogna essere grandi intenditori di sceneggiatura per giudicare male American Horror Story, basta seguirlo qualche puntata... Fa specie che abbia vinto dei premi tv in patria (passi Jessica Lange come miglior attrice, ma non basta a salvare una serie che fa acqua da tutte le parti).

aLeX: sì, è demenziale, credimi.

:A: ha detto...

Beh, ma i premi sono meritati: l'Emmy per le migliori acconciature ci poteva stare (ho riso molto, alla notizia)...

Officina Infernale ha detto...

...a me American Horror Story piace perchè mette tutti i luoghi comuni dell'Horror tutti insieme, mi piace anche il concetto di ressa di fantasmi, mi piacerebbe una puntata con una decina di serial killer tutti che girano per casa...la seconda serie poi è i l top:prendi gli anni 50/60 mettici un manicomio, gli alieni, un maniaco omicida, un mad doctor, del sadismo gratuito...tutto insieme...alla fine tra vent'anni tutta questa roba ci farà l'effetto flatulente e soporifero dei serial anni 70/80...Avessi i soldi produrrei F.Krueger,J. Vorshees, M. MYers e leatherface saves the world...ci vediamo a Lucca Boys...

:A: ha detto...

Moz, OK, ma a te piace perchè è trash, ma è trash involontario... ;-)

See you in Lucca, io arrivo il 2 pomeriggio.

Unknown ha detto...

officina: avessi io i soldi produrrei Hellraiser vs. Zombie: i cenobiti disperati in un mondo occupato solo da morti viventi, quindi nessuno da torturare con cognizione di causa. poi pinhead viene morso da un morto camminante e diventa il primo suppliziante zombie della storia. da lì in poi diventa tutta una commedia degli equivoci.

Officina Infernale ha detto...

...tipo che gli zombie inciampano sui chiodi che pinhead perde..