martedì 24 ottobre 2017
mercoledì 21 giugno 2017
TE LO RICORDI ZIO TIBIA?
Giovedì 22 sera sarò al WOW - Museo del Fumetto di Milano di viale Campania a parlare di horror anni '80.
L'occasione è la proiezione del documentario su Zio Tibia all'interno della mostra sugli anni OTTANTA, probabilmente il decennio del XX secolo più rivisitato e revivalizzato di sempre.
Se hai più di 30 e meno di 50 anni porta anche i fazzoletti.
giovedì 25 maggio 2017
Io, David Lynch, la Realtà e quant'altro
La terza stagione di Twin Peaks è iniziata, 25 anni sono passati dalla seconda, 10 dall'ultimo film di Lynch, e io ho appena ritrovato un amico. Un maestro. Un folle.
Il mio personalissimo e lunghissimo coming out QUI.
Il mio personalissimo e lunghissimo coming out QUI.
martedì 9 maggio 2017
Sono finito in un video e per fortuna non era uno snuff.
Video intervista della presentazione di "16" (Edizioni Inkiostro) tenutasi da Bloodbuster il 6 maggio, realizzata da Andrea Ronchi e Laura Schilirò.
Stefano Di Marino presenta. Io, Mauro Muroni e Stefania Caretta rispondiamo.
Clicca QUI.
Stefano Di Marino presenta. Io, Mauro Muroni e Stefania Caretta rispondiamo.
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mercoledì 3 maggio 2017
La Macchina del Tempo
In una storia si può viaggiare nel tempo anche senza una laurea in fisica quantistica.
Lo dimostro QUI.
Lo dimostro QUI.
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sabato 29 aprile 2017
lunedì 24 aprile 2017
From Deep Web
E questo è il video della presentazione di "16" tenutasi al Caffè Zanardi il 6 aprile:
CLICCA
Presentatore d'eccezione Filippo Mazzarella. Serata memorabile.
sabato 15 aprile 2017
THE INFINITE INTERVIEW
Tutto quello che avreste voluto sapere su di me, ma non avete mai osato chiedere.
Ettore Gabrielli mi intervista per Lo Spazio Bianco: CLICCA!
Ettore Gabrielli mi intervista per Lo Spazio Bianco: CLICCA!
lunedì 27 febbraio 2017
DALL'INFERNO...
Tavola di Marco Patrucco
Tavola di Stefania Caretta
...quello che ho fatto passare io a Marco e Stefania, i due spavaldi disegnatori di "16", la mia ultima fatica, costringendoli a immergersi in un mondo così malsano che, per dire, quelle là sopra sono tra le poche tavole pubblicabili on line. Se no mi arrestano. O mi fanno chiudere il blog. O mi arrestano e chiudono il blog.
Ho già detto che "16" è un volume di 88 pagine, che lo pubblicano i tipi tosti di Edizioni Inkiostro, che verrà presentato a Cartoomics e che lo potete già ordinare QUI ma se venite in fiera questo venerdì/sabato/domenica i due suddetti disegnatori vi possono fare una dedichina puccettosa?
Ok, l'ho detto.
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lunedì 20 febbraio 2017
"16" (sì, è un titolo)
Vedrà la luce, o meglio la tenebra, alla prossima Cartoomics (3,4,5 marzo) e dal 25 febbraio sarà in prevendita nello shop on line Ed Ink.
Che cosa? La mia nuova storia col titolo più criptico del mondo:
"16"
Questo volume malsano e ammantato di mistero ha preso vita solo e soltanto grazie a Edizioni Inkiostro di Rossano "Cannibal" Piccioni, uno dei pochi editori in Italia ancora capace di OSARE, di non spaventarsi davanti all'originalità ma, anzi, di abbracciarla in tutte le sue sfumature.
Davvero, senza di loro (Luca, Stefano, Ivan Pelizzari, Mauro Mura, certo che penso anche a voi) 'sta roba del tizio senza testa, gli snuff e la signora col modellino della 500 nera sarebbe rimasta nel cassetto delle idee-impubblicabili-perché-sono-troppo-avanti-e-nessuno-mi-capisce-bastardi.
E invece 16 esiste.
Il merito artistico va a Marco Patrucco, che ha avuto incubi per mesi durante la lavorazione e ancora mi maledice, e Stefania Caretta, che invece ha dormito sonni tranquilli. Almeno questo è quello che racconta.
Su di loro mi soffermerò più avanti, per dare il giusto spazio al loro lavoro. Hanno realizzato delle tavole non facili, venendo incontro a esigenze (le mie) non facili per realizzare una storia, come dire, non facile.
Ultimo ma non ultimo: la cover là sopra è di Mauro Muroni, fortemente voluto dal sottoscritto. Chissà come mai.
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giovedì 9 febbraio 2017
DYLAN DOG COLOR FEST 20
Che dire? Di fronte a certe tavole mi arrendo.
Chi se ne frega se la storia non piace... va che disegni! va che colori!
E' in questi casi che invidio la professione del disegnatore. Il suo talento è istantaneamente osservabile e oggettivamente quantificabile. Basta la tavola qui sopra per giudicare Christopher Possenti un eccellente disegnatore e Fabio D'Auria la miglior scelta possibile per colorare il suo lavoro.
Il talento di uno sceneggiatore è invece più sfuggente, impalpabile.
Tocca leggersela la storia, rifletterci magari... e chi c'ha voglia?
Chi se ne frega se la storia non piace... va che disegni! va che colori!
E' in questi casi che invidio la professione del disegnatore. Il suo talento è istantaneamente osservabile e oggettivamente quantificabile. Basta la tavola qui sopra per giudicare Christopher Possenti un eccellente disegnatore e Fabio D'Auria la miglior scelta possibile per colorare il suo lavoro.
Il talento di uno sceneggiatore è invece più sfuggente, impalpabile.
Tocca leggersela la storia, rifletterci magari... e chi c'ha voglia?
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sabato 4 febbraio 2017
8
Otto, otto, otto... perché ho in mente l'otto? C'è una cosa che devo fare l'otto, ma chi se la ricorda...
Dovevo farmi un nodo al fazzoletto, ma uso solo fazzoletti di carta piccoli. E in 'sto periodo sono molto raffreddato, me lo sarei di sicuro snariciato, il fazzoletto-promemoria, posto e non supposto che io sia in grado di fare un nodo a un fazzoletto di carta.
Dai, succede qualcosa l'otto febbraio, cacchio... che poi è mercoledì prossimo... forse è una cosa che si mangia? No, aspé... E' una cosa importante.
Devo andare in un posto l'otto febbraio... Nno, nemmeno... non è un posto...
Aspetta, aspetta, mi sta venendo in mente... l'otto devo prendere una cosa..
No, devo comprare una cosa! Assolutamente.
Ma cosa...?
Ah già...
Il Color Fest n.20 "Il Buono, il Brutto e la Cattiva"
Certe cose tendo a dimenticarle. La mente umana è un vero mistero.
Disegni di Christopher Possenti e colori di Fabio D'Auria. Due autentici mostri di bravura.
E quella è solo tavola 2...
Dovevo farmi un nodo al fazzoletto, ma uso solo fazzoletti di carta piccoli. E in 'sto periodo sono molto raffreddato, me lo sarei di sicuro snariciato, il fazzoletto-promemoria, posto e non supposto che io sia in grado di fare un nodo a un fazzoletto di carta.
Dai, succede qualcosa l'otto febbraio, cacchio... che poi è mercoledì prossimo... forse è una cosa che si mangia? No, aspé... E' una cosa importante.
Devo andare in un posto l'otto febbraio... Nno, nemmeno... non è un posto...
Aspetta, aspetta, mi sta venendo in mente... l'otto devo prendere una cosa..
No, devo comprare una cosa! Assolutamente.
Ma cosa...?
Ah già...
Il Color Fest n.20 "Il Buono, il Brutto e la Cattiva"
Certe cose tendo a dimenticarle. La mente umana è un vero mistero.
Disegni di Christopher Possenti e colori di Fabio D'Auria. Due autentici mostri di bravura.
E quella è solo tavola 2...
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sabato 28 gennaio 2017
LA STORIA DI LARRY
Ufficio di collocamento. Venerdì mattina.
- Buongiorno, mi chiamo Larry.
- Tessera numero…?
- Ehm… aspetti, ce l’ho qui… non l’ho mai
imparato a memoria… ecco qua: 464549990203BGG4546
- Ok.
- Glielo detto?
- No, lo leggo. Un attimo.
- Non è proprio corto, eh? Come numero,
intendo.
- Allora… Larry Incandenza, post di
saggistica/divulgazione, settore blog. È corretto?
- Sì. Sì, è corretto. È quello che sono. Sono il post di un blog.
- Perché è qui, signor Incandenza?
- Voglio diventare un racconto.
- Come, prego?
- Un racconto. Prosa. Una storia,
un’avventura! Voglio un’esperienza nuova. Voglio vivere una storia con tutto
quello che comporta, colpi scena, suspense, ellissi temporali, un antagonista
degno di me, twist finale… questo voglio.
- Ellissi temporali?
- Sì!
- Cosa sono?
Ufficio di collocamento. 50 anni dopo.
- Tipo questa. Si guardi le mani.
- Sono rugosissime…
- E dovrebbe vedersi allo specchio.
- Anche lei è vecchissimo.
- Ho 50 anni in più, ovvio.
- Cos’è questo orologio che ho al polso?
- Non è un orologio, è un Emotimetro. Ce
l’hanno tutti nel futuro. Calcola i suoi stati d’animo in base al battito
cardiaco e li segnala sotto forma di emoticon olografica. La vede quella
faccina perplessa sul suo olo-screen?
- Venga al punto, signor Incandenza.
- Voglio diventare un racconto, gliel’ho
detto.
- Ma lei è un post.
- Saggistica/divulgazione, settore blog. Lo
so. Ma voglio cambiare.
- Non è possibile cambiare.
- Ci sarà un modo, dai. Cosa esiste a fare
questo sportello?
- Catalogazione. Una volta inseriti i dati
nei nostri schedari non si possono modificare. In caso di morte si registra il
decesso e il numero del defunto non può essere riutilizzato.
- E perché mi ha ricevuto, scusi? Non sono
morto, non le pare?
- Poteva comunicare il decesso di un
conoscente o chiedere informazioni.
- D’accordo. Ho bisogno di un’informazione:
come può un post diventare un racconto?
- Non può.
- Si rende conto che lei sta ostacolando in
ogni modo e con tutte le sue forze il mio obiettivo?
- Non sono io. Sono le regole.
- Certo, certo, il Sistema è il vero
antagonista… ma per esigenze narrative occorre rappresentarlo come personaggio,
se no contro chi si scontra il protagonista?
- Lei sarebbe il protagonista?
- E lei il mio antagonista ideale.
- Non sono il suo antagonista.
- Continua a contraddirmi, lei è perfetto!
- E lei se ne deve andare, se non ha altre
domande.
DRIIIN DRIIIN DRIIIN
- Non risponde? Le sta suonando il telefono.
- Lo so. Non sono sordo. È che non suona mai.
- …colpo di scena…
- Cosa?
- Niente. Risponda, su.
- Lei se ne deve andare, signor Incandenza.
- E lei deve rispondere, signor sportellista.
- Pronto.
- Era ora…
- Sì. Sì. Va bene. Arrivo.
- Chi era?
- Non sono affari suoi. Devo assentarmi un
attimo. Lei se ne vada.
- Ok, ok. Me ne vado… Arrivederci.
TIC TIC TIC TIC TIC
- Dai… dai… ancora non torna… agisci, Larry, fai
in fretta…
- Incandenza! Cosa fa al mio computer?
- Cosa? Niente.
- Mi assento un minuto e lei si mette a
toccare la mia tastiera? Lo sa che potrei denunciarla?
- Beh, se vuole farlo lo faccia. Ma devo
farle notare una cosa sul suo computer, a proposito della mia posizione…
- Che cosa?
- Guardi qui, la mia scheda… c’è scritto
“racconto”, non “post”. Vede?
- Vedo. Non l’ha modificato lei?
- E come avrei fatto da dietro il bancone? Ho
solo dato un’occhiata… lei prima ha letto male. Io sono un racconto, non un
post.
- Effettivamente è scritto così. E le schede
non possono essere modificate.
- Capita a tutti di sbagliare.
- Non mi era mai capitato in quindici anni…
- Sessantacinque, ormai.
- Giusto, sessantacinque. Ma immagino ci sia
sempre una prima volta.
- Già. Ora, può assegnarmi un genere?
- Che genere desidera?
- Beh, mi piace la Fantascienza, come può
vedere… siamo nel futuro…
- Mi faccia controllare… no, non c’è posto al
momento. Per una storia di fantascienza deve aspettare. Scelga un altro genere.
- Ok. Horror.
- …
- Mi ha sentito? Scelgo l’Horror, c’è posto?
- …rrrrrrrrr…
- Ma che…? Cosa diavolo le sta succedendo?!
- ….rrrrrrrrrRRRAAAARGH!!!
- Ehm… si calmi, non volevo irritarla… non
deve reagire così… ha la pelle tutta butterata, gli occhi rossi e quelle sono…
sì, sono corna sulla sua testa e zanne dalla bocca…
- GRRRAAAAURRR!!!
- Aiutooo!!! Si salvi chi può! Mi vuole
uccidere! Scappate tutti!
…GGGRRR…RRRRARGH…GRRAAAAH…
- Oh cacchio, e adesso cosa faccio? Da qui
non mi vede ma mi sta fiutando, quella cosa… qualunque cosa sia! Devo salvarmi
in qualche modo…
…GGGGGRRRRRRRRRR…
- Ah già! Che stupido! Senta, signor Cosa, ho
cambiato idea! L’Horror non fa per me, preferisco il Western! È libero il
Western?
…GGGGRRRRrrrrr…
- Ehm… mi capisce?
- …rrrrrrrsì. Sì, ho capito. Perché urla?
- No, niente. Sembrava disattento. Come siamo
messi col Western?
- Spara.
- Come?
- Spara tu per primo. Se ti riesce…
- Ah, ok! Fico, un duello! Aspetti che prendo
la pistola…
- Non metterci troppo, amigo. A mezzogiorno
in punto io sparerò.
- Ehm… non ho la pistola…
- E’ quasi mezzogiorno, amigo.
- Ok, ho capito… la suspense, fantastico… ma
come faccio senza pistola?!
- Tic toc tic toc…
- Un attimo! Mi faccia almeno cercare qui in
giro… da qualche parte ci sarà una pistola… Siamo nel far west, è pieno di
pistole!
- Meno 10, 9, 8, 7, 6…
- Aspetti, aspetti, aspetti… la prego!
- …5, 4, 3…
- No, no, no…
- …2, 1…
- Giallo! Giallo! Giallo!
BANG
- Wow. Fa un certo effetto, bisogna
ammetterlo…
- Signor Incandenza, riconosce il cadavere?
- Beh, sì. Sono io.
- E cosa sa dirmi del modus operandi? La
posizione sul pavimento le dice nulla? Abbiamo a che fare con un serial killer?
- Mah, aspetterei ad azzardare una simile
ipotesi. D’altronde è il primo cadavere che viene ritrovato in queste
condizioni… un foro nell’occhio destro, causato da un proiettile di medio
calibro, e quella inusuale espressione sul volto della vittima… come se
sapesse, come se si aspettasse di essere uccisa…
- Conosceva l’assassino, secondo lei?
- Eccome se lo conosceva… è stato lei! Lo
sportellista! È lei che ha sparato. Caso risolto.
- Già. Caso risolto. Povero illuso…
- Perché “povero illuso”?
- Non si chiede come mai c’è lei sul
pavimento?
- Ci sono io perché sono io.
- E le sembra normale, signor Incandenza?
- Che cosa intende esattamente?
- Lei è morto, signor Incandenza.
- Ma va. Quello è solo un… un cadavere… che
sono io…
- Infatti.
- Ah. Sarebbe questo il twist finale?
- Temo di sì.
- Quindi io… sono morto.
- In termini tecnici, lei non esiste.
- Questa poi…
- No, davvero. Lei non esiste.
- Non dica sciocchezze. E tutto quello che ho
fatto finora?
- Non esiste. Mi dispiace.
- Ma io… non è vero! Lei sta mentendo!
- Si calmi.
- No, non mi calmo! Io… io sono un eroe! Sono
l’eroe della mia storia!
- Sì, ok. Bravo.
- Non mi sta ascoltando! Io…
- Ora basta. Sparisci.
FINE
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