lunedì 30 giugno 2008

"BdC vs. AMICI IMMAGINARI" ep.04

Soggetto e Sceneggiatura: Alex Crippa
Disegni e Colori: Emanuele Tenderini

Quarto episodio della mini-saga di Braccio di Culo...e siamo quasi alla fine, che tristezza!
Ancora due episodi e non potrò più dire:
Ogni lunedì su questo blog e su QUELLO UFFICIALE.

Qui riveliamo l'identità di Albert, un colpo di scena bassissimo per grandi e piccini.
Per la vera identità del conigliaccio nazionale invece dovrete pazientare ancora una settimana...

“Non è merito vostro. È perché è Braccio di Culo.”

sabato 28 giugno 2008

ANCORA TEATRO!

Più conosco il regista/sceneggiatore Jacopo Boschini, più mi appassiono al (suo) teatro.

Dopo aver visto la sua psico-shockante piece "Dopo di me il nulla" sulla violenza alle donne (vedi etichetta "teatro") non voglio perdermi "CEREKA NA ABEBA" on stage (si dirà così?) alle 21:00 domenica 29 e lunedì 30 giugno al Teatro Olmetto di Milano.

Ho letto in anteprima la sceneggiatura...tratta di un fatto atrocemente vero, accaduto in Etiopia ad Addis Abeba: scomparsa, abuso e strage di un folto gruppo di bambini. Orrore al cubo.

Jacopo ha scelto di raccontarci questo orrore "parafrasando" la tecnica usata da alcuni psicologi per farsi raccontare i fatti dai bambini abusati: attraverso una favola.
O meglio, più favole che si intrecciano a formare un mosaico formalmente affascinante ma dal contenuto agghiacciante.
Il tutto ambientato nei sotterranei di un luna-park, ventre nero del MostroMangiaBambini.
Protagonisti: una Giornalista a caccia della Verità e un Giostraio che ne sa più di quello che sembra.
Finale pesante, davvero.

Non mi resta che vederlo in scena. Io ci andrò LUNEDI'.

Info più dettagliate le trovate QUI.
(vi chiederete come diavolo faccio a postare di sabato quando in realtà sono a Venezia alla scuola di Tenderini...ho scoperto come programmare i post! che bella sensazione di ubiquità e potenza! inchinatevi di fronte al mio super-potere! inchinatevi!!!)

venerdì 27 giugno 2008

100ANIME vs REAPER: 1 a 1


L'hanno pubblicata!
FilmTV di questa settimana ha pubblicato la lettera del buon Giordano (grazie davvero) lettore mio e del suddetto settimanale, che tempo fa mi disse se poteva segnalare il "plagio". dovevo dirgli di no? sei un grande. ti devo una copia di 100ANIME e una pizza alla prossima fiera!

e grazie anche al giornalista di FilmTV che non solo si è letto il primo volume di 100ANIME e ha visitato il mio blog, ma ha anche fatto un confronto (sintetico ma) esaustivo tra il mio fumetto e il serial tv americano "incriminato"...CLICCATE SULL'IMMAGINE E LEGGETE.

Conclusione: la somiglianza dell'idea base è solo un caso...

...ma me lo volevo sentir dire da un esperto su una rivista di settore seguita da un certo numero di lettori!

w FilmTV
w Giordano
w 100ANIME
abbass...ops, volevo dire: w REAPER

mercoledì 25 giugno 2008

COMEunCANE propaganda n°5 + VENEZIA PRIDE

Insomma, metto sempre e solo immagini per pubblicizzare i miei eventi. Immagini splendide delle splendide tavole che i miei splendidi disegnatori hanno splendidamente realizzato per le mie (splendide) storie. E invece stavolta beccatevi una tavola di SCENEGGIATURA.
Così:
1- chi non sa in cosa consiste esattamente il lavoro di uno sceneggiatore, ora ha le idee ancora più confuse.
2- chi lo sa già, può ammirarne tutta la tecnica e la potenza e convincersi una volta per tutte che sì, è meglio che fare il minatore.

VENERDI' 27 GIUGNO ore 18:00
LIBRERIA MONDADORI - via Verdi, MANTOVA
presentazione della graphic-novel
"COMEunCANE"
di Alex Crippa e Alberto Ponticelli

Albertone elargirà schizzi originali come se piovesse e io mi intratterrò, come sempre, con la commessa della libreria più carina. Perchè Alberto è la vera STAR mentre io ne ho ancora di strada da fare, eccome...

un caloroso GRAZIE ai due organizzatori: il superbo pittore figurativo, nonché mio mecenate part-time, Vittorio Bustaffa e Paolo Zelati del quale sto divorando il bellissimo saggio su John Carpenter "Il Signore del Male", un libro scritto davvero bene da un vero fan e vero esperto di cinema...mi sa che lo recensirò prossimamente.


Il giorno dopo invece, SABATO 28 GIUGNO, sarò a Venezia ospite del Tenderini nazionale nella sua nuova ma già prestigiosa Scuola di Fumetto ricavata, pensate, da un ex-fortino militare. A fare che? bho, improvviserò qualcosa davanti ai suoi alunni, forse mi riesce ancora il numero delle palline da ping-pong...e poi certo mi intratterrò, come sempre, con l'alunna più carina. Perchè la vera STAR è Tenderini, ecc...

QUINDI, settimana prossima reportage fotografici di entrambi gli incontri.

Ocio.

martedì 24 giugno 2008

PULP-iTO in concerto

Offro volentieri il mio spazio per pubblicizzare un'originale e musicalmente scorretta band di amici, ma solo perché mi hanno pagato pesantemente.

Inutile inserire qui link e/o descrivere la band e/o sottolineare che shootteranno il tutto…ci hanno già pensato loro. Basta cliccare sull’immagine. O sul link al loro myspace nei miei link.
Cliccate ovunque, ma cliccate.
(ah, l'eclettico batterista Simone fu un mio allievo -di batteria- un fottìo d'anni or sono)

Io purtroppo non ci sarò perché lo stesso giorno, VENERDI’ 27 GIUGNO, c’ho una presentazione del Cane nazionale col Ponticelli nazionale alla Mantova nazionale.
Sarò più dettagliato nei prossimi giorni…

lunedì 23 giugno 2008

"BdC vs. AMICI IMMAGINARI" ep.03



Soggetto e Sceneggiatura: Alex Crippa
Disegni e Colori: Emanuele Tenderini

Terzo episodio della mini-saga di Braccio di Culo, che ci accompagnerà fino a metà luglio.
Ogni lunedì su questo blog e su QUELLO UFFICIALE.

Tutti abbiamo un amico immaginario!

Il mio si chiama Marty McFly e mi ripete sempre "...ma la storia cambierà!"

E il vostro?


“Non è merito vostro. È perché è Braccio di Culo.”

venerdì 20 giugno 2008

IL CALAMARO GIGANTE

Basta! Mi avete ostacolato per troppo tempo, fottute majors!
Domani me ne vado al mare e torno lunedì, più tonico che mai!

(sì sì col portatile, mica vado a divertirmi, ci mancherebbe)

Spero di incontrare il saggissimo Calamaro Gigante, una delle mie personali 7 meraviglie del mondo.

Lui mi indicherà la via...

martedì 17 giugno 2008

ALEX CRIPPA vs ALIEN GOD

WARNING: no irony inside.

Costui che si firma Alien God si ostina a darmi del superficiale senza-niente-da-dire clone di Tarantino, Guy Ritchie e del fratello minorato di Ridley Scott (vedi commenti a “Dollar$Babe begins”). E senza aver letto alcun fumetto del sottoscritto, mi par di capire.
Le "rockstar dei blog" a cui lui mi associa l’avrebbero già mandato affanculo o ignorato. Ma io non sono né famoso né stronzo. Così colgo l’occasione che lui mi offre per:
a) rispondergli seriamente
b) pubblicizzare la mia roba nel mio blog

Odio auto-recensirmi, preferisco far parlare il prodotto finito. Per questo mi limiterò a una “breve” panoramica dei fumetti che ho scritto e pubblicato finora, fumetti quindi che chiunque può leggere e giudicare quando vuole. Se vuoi approfondire, Alien God, scorri la colonna a destra e clicca sui medesimi titoli o vai direttamente a “INTERVISTE”.

Chi non vuole leggersi tutta ‘sta roba può anche saltare alle conclusioni finali.



“100ANIME” (Delcourt per Francia/Belgio, Edizioni BD per Italia)
Soggetti e Sceneggiature: Alex Crippa, Disegni: Alfio Buscaglia, Colori: Emanuele Tenderini

Trilogia.
Tre ragazze che non si conoscono si trovano a condividere lo stesso appartamento a Milano. E’ sfitto da mesi perché il precedente inquilino è sparito…e si avverte pure una strana presenza. E’ NedNama, un demone inferiore che si è impossessato del corpo di Claudio, l’inquilino scomparso, per compiere la sua missione sulla Terra: recuperare 100 anime dannate fuggite dall’Inferno. Ma è davvero questo il suo scopo principale? E perché le tre ragazze sono costrette ad aiutarlo? Forse perché una delle tre non fa sesso da un anno ma si ritrova comunque incinta?
NOTE: lo spunto iniziale è un fatto vero e vissuto (l’inquilino scomparso). In questa trilogia ho voluto “omaggiare” il mio periodo milanese passato con Alfio e Manuel (un nostro amico) proprio nell’appartamento che appare nel fumetto. Di noi tre cazzoni ho voluto riprendere manie e “dinamiche da trio”, trasposti però in versione femminile (e quindi al cubo). Trattandosi poi di fumetto horror vi si respira ovviamente la mia passione per certo cinema (soprattutto “La Casa”, “Inseparabili” e “Rosemary’s Baby”). L’omaggio più esplicito va però a quel capolavoro visionario che è l’Inferno di Dante Alighieri, a cui mi sono direttamente ispirato per le locations infernali e i characters dei Dannati. Infine, ho voluto creare un mio personale “eroe perdente” con la figura di NedNama, demone inferiore che non potrà mai cambiare il proprio destino. Esattamente come i Dannati che deve catturare.

“NERO” (Casterman per Francia/Belgio, Edizioni BD per Italia)
Soggetti e Sceneggiature: Alex Crippa, Disegni: Andrea Mutti, Colori: Angelo Bussachini

Trilogia.
Classico noir vecchio stile. Giuliano Nero è un detective privato bresciano che preferisce riflettere prima di sparare. È sulle tracce di un serial-killer soprannominato il Becchino, un folle introverso e misantropo che uccide solo nei cimiteri, a coltellate, e poi ricuce accuratamente le ferite dei cadaveri. Le sue vittime: chiunque si affezioni a lui. Perché niente è eterno, tutti prima o poi ti abbandonano: meglio evitare qualunque legame. Questa è quella che lui chiama “Arte del Lutto”, l’equivalente estremo della “rielaborazione del lutto” in psicanalisi. Il metodo d’indagine di Nero consiste nell’immedesimazione col criminale: il Cacciatore deve conoscere la sua Preda per catturarla. Ma cosa succede a portare al limite questo metodo? Cosa succede quando scopri che forse, a volte, è meglio sparare prima di riflettere?

“COMEunCANE” (KSTR per Francia/Belgio, Edizioni BD per Italia)
Soggetto e Sceneggiatura: Alex Crippa, Disegni: Alberto Ponticelli, Colori: Oscar Celestini

One-shot.
Volevo raccontare e sviluppare il concetto di “diversità”. E visto che io racconto attraverso storie a fumetti, la mia comunicazione passa prima di tutto attraverso le immagini (degli ottimi disegnatori che mi affiancano). Così racconto la storia di Paulinho un ragazzo diverso fisicamente, nella fattispecie privo della mano destra, che vive in una poverissima favela brasiliana tra miseria e criminalità di strada. Da sempre sfottuto come “Monco”, è aggressivo e violento verso tutti e tutto. Poi si riscatta come fenomenale lottatore di Vale Tudo (lotta brasiliana che utilizza tutte le parti del corpo) nel giro dei sanguinosi incontri clandestini. Ma anche lì il suo nome di battaglia è “Monco”. Aprirà gli occhi solo dopo il tradimento da parte dell’ultima persona che si aspettava… Il nocciolo di questa storia è: la diversità, fisica o interiore, va rifiutata, esibita o accettata?
NOTA: l’ispirazione di questo fumetto (giusto l’ispirazione, ovviamente, non personaggi e fatti) è, purtroppo, vera. Ma secondo te, Alien God, se avessi presentato a un editore di fumetti una storia minimal/sociale sull’handicap, al posto di una storia dove ci si mena a sangue per sopravvivere, me l’avrebbe mai pubblicata? Non sono Gianni Amelio né mi chiamo Kim Rossi Stuart. Il mio mezzo è il fumetto e con quello mi confronto.

“LE MISSIONNAIRE” (Bamboo Editions per Francia/Belgio, “Editore X” per Italia)
Soggetti e Sceneggiature: Alex Crippa, Disegni e Colori: Alfio Buscaglia

Doppio volume.
Crisi di fede. Qualunque cosa si possa intendere per fede: in una religione, in un lavoro, nelle persone, in sé stessi. Se la nostra personale fede vacilla, vacilliamo anche noi. Come Jonah, l’ex-prete protagonista di questa avventura italiana degli anni ‘30, assunto dal Vaticano come indagatore di miracoli…perché lui per primo ha bisogno di un SEGNO per tornare a credere in dio. Soprattutto quando è in ballo la sua stessa vita e dovrà letteralmente scegliere tra miracolo o scienza.
NOTE: con questa “scusa” insceno un giallo storico/esoterico con fenomeni paranormali, morti ammazzati, false piste e pure fascisti scontrosi perché sì, ne approfitto anche per evidenziare il contrasto tra Regime e Individuo, Istituzioni e Uomini. Contrasto rappresentato, per es., dalle violente camice nere del paesino oggetto di indagine, le quali da un lato rispettano il ruolo istituzional-religioso che ricopre Jonah, ma dall’altro non apprezzano affatto come e dove va a ficcare il naso… Ah, in Francia un critico ha fatto notare come “Le Missionnaire” è sì inserito nel filone “giallo religioso” ma in totale controtendenza rispetto ai vari cloni del “Codice da Vinci”. Non l’ho deciso a tavolino, semplicemente non mi frega un cazzo di re-inventare il cristianesimo a suon di misteri dei templari e dipinti rivelatori: qui mi interessa la crisi di fede. E il modo più esplicito per rappresentarla in un fumetto ambientato nell’Italia fascista è attraverso la crisi nel cristianesimo così com’è.

“DETECTIVE PRIMO, il Mistero del Fumetto Scomparso” (EssEffe Edizioni )
Soggetto e Sceneggiatura: Alex Crippa, Disegni: Marco Galli

One-shot (attualmente), Serie (in un futuro prossimo).
Il fratello minore (mooolto minore) del capolavoro di Scott McCloud “Capire il Fumetto”. Nel mio piccolo ho voluto anch'io creare un manuale a fumetti su come si realizza un fumetto. Un ABC rivolto a ragazzi principianti. Niente di nuovo, ma mi sono sforzato di raccontare una storia (un giallo come si vince dal titolo) nella quale e attraverso la quale spiego i vari passaggi tecnici dall’idea pura al prodotto finito. In pratica si può leggere in due modi:
1- come prima avventura del Detective Primo che indaga su un raro e misterioso fumetto da collezione rubato
2- come guida alla realizzazione di un fumetto, in cui ogni capitolo è una lezione a tema

“JACOB” (XL di Repubblica, agosto e novembre 2007)
Soggetti e Sceneggiature: Alex Crippa; Personaggio, Disegni e Colori: Terry Amaini

Mini serie a fumetti (attualmente), Film d’Animazione (in un futuro prossimo)
Qui sì che mi sono divertito a citare il più possibile i miei film horror preferiti! In questa tavola ci sono due citazioni palesi e una un po’ meno. Jacob fu creato dall’ottimo cartoonist Terry Amaini e sviluppato narrativamente da me. Nasce anni fa come parodia di Halloween per poi prendere una sua strada: è la storia di un bimbo che vive in un orfanotrofio di periferia abbandonato e che ogni tanto si aggira per il paese di Pumpkinville con la sua maschera da panda per fare incetta di dolci, la sua unica ossessione. Dolci di cui è terribilmente ghiotto e per i quali arriva anche a uccidere. Il fatto è che passa totalmente inosservato per via della statura, della maschera (soprattutto ad Halloween…) e pure del modus-operandi: le sue vittime sono così assurdamente malridotte che nessuno, sceriffo compreso, va a pensare a un bambino come carnefice. Da qui una serie di equivoci… Alla perenne caccia di Jacob ci sono la spavalda e invasata Jamie e il suo fifone e innamorato amichetto John, due ragazzini con una voglia matta di vivere le avventure dei vari Mulder&Scully e Grissom-CSI che vedono in TV.


ORA…

Alien God, mi indichi per favore quale di questi miei fumetti ti ricorda così fastidiosamente Pulp Fiction, The Snatch e Domino? Ti ridomando: ne hai letto almeno uno?

Se la risposta è NO, ti do due consigli, anonimo sconosciuto:

1- Non permetterti più di giudicarmi senza conoscere me e il mio lavoro. Nel mio blog può anche passare (e perdonami se poi ti rispondo con ironia) ma in un blog altrui e visitatissimo tipo, che so, quello di Ausonia, non permetterti mai più.
2- Non confondere la PROMOZIONE di un fumetto nel blog del suo autore col FUMETTO reale e concreto del medesimo. Nel MIO blog io pubblicizzo i MIEI lavori con lo stile che MI pare e piace.

Forse ti stupirò, ma anch’io odio tarantinismi e derivati. Mi piacerebbe molto discutere con te del perché e percome (argomento su cui si è comunque discusso qua e là in questo blog). Ma finché mi attacchi così stupidamente, continuerò a essere felicemente sarcastico e ironico nei tuoi confronti. E più continui, più farò la "rockstar".

Hai semplicemente sbagliato bersaglio per la tua polemica.
Oppure no, forse hai ragione tu: sono superficiale e copio gli altri.
Ma PRIMA leggiti qualcosa di mio e POI criticami e contraddicimi quanto vuoi.
Solo così ti risponderò seriamente.

lunedì 16 giugno 2008

"BdC vs. AMICI IMMAGINARI" ep.02


Soggetto e Sceneggiatura: Alex Crippa
Disegni e Colori: Emanuele Tenderini


Prosegue la mini-saga di Braccio di Culo e i suoi immaginari amici (sì, perché Bob non sarà l’unico, no no no). Ogni lunedì su questo blog e su QUELLO UFFICIALE.

T-shirt e cappellini griffati BdC prossimamente nelle boutique più trendy.

“Non è merito vostro. È perché è Braccio di Culo.”

giovedì 12 giugno 2008

DOLLAR$BABE begins


Ultim’ora: È nata. È sexy. E uccide.

Dopo mesi di trattative e ricatti, giustizia è fatta…
Dalla penna del voyeur Alex Crippa e dalla matita del viveur Werther Dell’Edera ecco a voi il mio progetto più sexy&violence per il prossimo 2009:


“DOLLAR$BABE”

killer di professione, lap-dancer per passione


Sesso&Morte, Sparatorie, Night-Club, Doppi Giochi, Lame, Vendette, Inseguimenti Hummer vs. LamborghiniGallardo, Elicotteri, Strip-Tease, Psicopatici…cosa volete di più? Un Intrigo Internazionale? C’è pure quello.

Basta con boriosi e prosaici intellettualismi! Voglio dare al pubblico esattamente ciò che vuole!
(cioè non boriosi e prosaici intellettualismi, giusto? se no ho sbagliato tutto…)

Le avventure della nostra letale lap-dancer saranno divise in due graphic-novel (che suona meglio del corto e tozzo “tomo”) da 120 tavole l’una (non ce la faremo mai) che KSTR pubblicherà in Francia/Belgio. Per l’Italia si vedrà, ma di sicuro uscirà.

Trama, Tavole e Contenuti prossimamente (prima mi tocca sceneggiarla...)

Ah, il tutto sarà in B/N con due opzioni cromatiche ancora da decidere/testare: toni di grigio OPPURE dettagli a colori netti qua e là (alla Sin City per intenderci).

mercoledì 11 giugno 2008

UOMINI VERI la mia top 10

Dopo una lunga e colta riflessione sono arrivato a questa conclusione: UN VERO UOMO SA DIRE BASTA. E lo fa nel momento giusto.
Quando si è già detto e fatto tutto, quando il destino ci impone di scegliere fra la coerenza o la parodia di noi stessi, quando dire NO fa la differenza tra dignità e avidità…è in questi casi che si riconosce l’Uomo Vero.

Probabilmente io avrei detto BASTA a "100ANIME" solo al decimo volume…non al terzo. E di sicuro non avrei mai detto di no a un sequel di "COMEunCANE". Ma lasciamo perdere i miei best-seller.

Ci sono uomini che hanno detto BASTA al momento giusto e sono entrati nella Storia.
J.J. Abrams, Spielberg e Vasco Rossi non rientrano nella categoria.

Ecco la mia personale top 10 di BASTA-MAN:

1- LED ZEPPELIN


Se esiste un Olimpo del Rock, loro stanno in cima. Dopo 12 anni di dischi e concerti al top di critica e pubblico, nel 1980 muore il batterista John Bonham, soffocato nel proprio vomito dopo una sbronza sovraumana, e chiudono la carriera. Nessuno aveva litigato con nessuno, erano una band di stra-culto che vendeva stra-bene (al pari di Beatles, Queen e Pink Floyd, per intenderci), il loro pubblico era vasto e fedelissimo, sostituire un batterista non è grave come sostituire un cantante…ma lo era per loro. E per i loro fan. Gli Zeppelin erano 4 musicisti unici. Sostituire un solo elemento significava non essere più i Led Zeppelin. E infatti i tre reduci (più che altro Plant e Page) in seguito hanno avuto carriere soliste, dignitose, ma che scompaiono all’ombra del gigante Zeppelin che non si è mai scollato dalle loro schiene. E che rimane lì, al suo posto, statuario e inscalfibile nei secoli dei secoli.
PS: dopo quasi 30 anni, gli Zeppelin si sono riuniti col figlio di Bonham, Jason, alla batteria per una micro-turnée e un’ennesima antologia. Credo faccia parte del ciclo naturale delle rock-band e per quanto mi riguarda non aggiunge né toglie nulla al passato, a loro, alla musica.
PPS: gli AC/DC ci hanno messo tre mesi per rimpiazzare il cadavere del cantante Bon “live fast, die young” Scott con l’eterno Brian Johnson. Pure Bon morì nello stesso periodo e nello stesso modo di Bonham. Ah, incorreggibili rockstar…


2- BILL WATTERSON

Bisogna avere due palle cubiche per rifiutarsi di vendere i diritti di merchandising e cartoon di quel capolavoro grafico e letterale di “Calvin&Hobbes”. Può fare la differenza tra essere serenamente benestanti o schifosamente ricchi. Ma per Watterson la sua creatura nasce e muore (nel 31 dicembre ’95) come fumetto. Non l’ha mai concepita in nessun altro formato, pena: la svalutazione dei suoi personaggi. Non ha quasi mai concesso interviste né autografi. Gli piace creare, punto. Ora dipinge per i cacchi suoi. Watterson è la quintessenza dell’integrità artistica. E pensare che un peluche di Hobbes sarebbe stato il gadget più coerente della storia dei comics, perché nel fumetto lui è davvero un peluche!
PS: se vedete uno di quegli schifosi adesivi col Calvin tarocco che piscia, appiccicato di solito sul retro di una golf nera, staccatelo e bruciatelo.


3- LANCE ARMSTRONG

Il sette (7) volte maglia gialla texano è un caso unico nella storia del ciclismo. Dal ’98, con alle spalle la vittoria di un mondiale (’93) e la sconfitta della Morte, ha impostato la sua carriera su un solo, preciso, obiettivo: vincere il Tour de France più volte possibile. Doping o no, Lance era un fuori classe, iper-tecnico, ultra-calcolatore e tenacissimo a livelli soprannaturali…cioè, è uno che ha vinto la guerra contro il cancro alle palle e dopo, non pago, le ha piantate in sella per vincere 7 Tour di fila. Che è la competizione ciclistica più importante al mondo, ok, ma quanti ori avrebbe vinto alle Olimpiadi se solo si fosse iscritto tra un Tour e l’altro? Quanti Giri, Vuelte, altri Mondiali? Niente, solo il Tour. E dopo 7 (impresa irripetibile, probabilmente) all’età di 34 anni si è ritirato. Al culmine di una carriera impressionante, ma non a fine a carriera.


4- IZZY STRADLIN


Seconda, e per molti invisibile, chitarra dei Guns’n’Roses li molla nel ’91 all’apice del successo planetario del doppio-disco/semi-cagata “use your illusion” perché non sopportava più quel coglione di Axl Rose, le sue manie, la sua patetica aggressività, il suo divismo cafone. Axl si è affossato da solo e non ha più concluso una fava da allora. Izzy forma una sua band e nel ’93 pubblica “Izzy Stradlin and the Ju Ju Hounds”, davvero un buon disco street-rock con influenze piuttosto eterogenee. Da allora prosegue la sua carriera solista in sordina. Zero successo, Mille dignità.
PS: giusto qualche comparsata live negli ultimi anni nei “nuovi” Guns, a conferma del ciclo naturale delle rockband e dell’inevitabile regola artistica “devo pur magnà”...ma un nuovo disco ce lo scordiamo, state tranquilli.

5- AL GORE


Dopo aver subito la più kafkiana inculata nella storia della politica americana, poteva comunque continuare la sua carriera all’interno del Sistema, forte dell’appoggio di mezzo popolo americano. E invece ha mandato tutti al diavolo e si è dedicato anima e corpo alla causa ecologica, sbattendosi a destra e a manca per realizzare l’ottimo documentario “Una scomoda verità” e vincendo nell’ottobre 2007 il Nobel per la pace, pensa un po’.

6- JOHN CARPENTER

Maestro assoluto del cinema indipendente, dal ’74 al 2001 ci ha regalato perle che hanno spaziato e (re)inventato ogni genere. Una carriera legata alla sola ed esclusiva passione per il proprio, autonomo, incorruttibile modo di fare cinema, lontano da ogni logica di mercato e inaffondabile alla faccia dei non pochi flop al botteghino (l’esempio più eclatante fu “La Cosa”, assoluto capolavoro: budget tosto + regista già affermato + Kurt Russell = successo annunciato…e invece fu totalmente offuscato dall’uscita di E.T. quello stesso anno). Dopo “Fantasmi da Marte” (’01) ha giusto realizzato due (carini) episodi di “Masters of horror” per sport e per amicizia verso i colleghi (chi conosce la serie capirà). Poteva continuare tranquillamente a ripetere se stesso all’infinito, complice un’orda di fan sfegatati in tutto il mondo. E invece ha deciso di fare lui il fan per una volta, dedicandosi totalmente al tifo per la sua squadra di basket preferita (i Lakers? Boh). Ora pare che forse, ma forse, stia lavorando a un nuovo film, “L.A. Gothic”, che uscirà chissà quando…chi vivrà, vedrà. John non ha fretta.

7- RAGE AGAINST THE MACHINE

Dopo 3+1 album che hanno ribaltato il mondo della musica e definito (insieme ad altre band dei primi ’90) il concetto di crossover, la revolucionaria band si è sciolta nel 2000 perché non riusciva più a portare avanti coerentemente il proprio discorso, sia musicale che politico. In pratica, il cantante Zack de la Rocha e gli altri non andavano più d’accordo sulla linea da seguire e piuttosto che sputtanarsi hanno preferito smettere, in totale amicizia. Morello & C., orfani di Zack, si riciclarono nei buoni Audioslave col grande Criss Cornell alla voce. Ma (vedi Led Zeppelin) togliersi di dosso il marchio RageAgainstTheMachine ha fatto la differenza tra un buon esordio di una nuova band e un mostruoso e reiterato successo di un ipotetico quinto, sesto, settimo (noioso?) disco dei RATM. Ora Cornell ha già avviato una sua carriera solista e i RATM si sono riuniti per qualche concerto, a conferma che non si sono mai sciolti per dissidi personali o altre stronzate da star. Ma di nuovi album non se ne parla proprio. Probabilmente quello che dovevano fare e dire l’hanno già fatto e detto. Punto.

8- ALAN BALL

Six Feet Under è una delle mie serie TV preferite in assoluto. 5 stagioni di successo dal 2001 al 2005, elogi unanimi di critica e pubblico, il network HBO (n°1!) preme per una sesta stagione ma il suo creatore Alan Ball rifiuta. I personaggi, le situazioni, le tematiche di quella 60ina di episodi hanno già sviscerato tutto quello che c’era da sviscerare sul tema principale (la Morte) e oltre. D’altronde Alan Ball, che per l’idea di base si è ispirato alla morte di sua sorella, era stato chiaro fin dall’inizio: 5 stagioni e BASTA.
PS: J.J. Abrams invece con Lost ha ancora un sacco di cose da (non) dirci per altre 2 (o magari 3?) stagioni + film con finale alternativo per rilanciare ancora e ancora e ancora…

9- ROCCO SIFFREDI

A soli 40 anni ha smesso di fare l’attore per dedicarsi a moglie e figlie (mi auguro con un diverso tipo di attenzione).


E al n°10 chi mettereste?
Valgono anche i casi personali…e ovviamente le BASTA-WOMAN!

lunedì 9 giugno 2008

BRACCIO DI CULO anch'io!


È con orgoglio e un po’ di commozione che annuncio l’inizio della mini-saga di Braccio di Culo scritta da me e disegnata dal soprannaturale Emanuele Tenderini.
Seguitela sul blog di Braccio di Culo: ogni lunedì un nuovo episodio! Questo è il primo!

Ma chi è BdC? Non è difficile intuirlo: è un ragazzo nato con un culo al posto della mano sinistra. Da lì tutta una serie di problemi relazionali: col prossimo, con le ragazze, con la vita.
La cosa davvero buffa è che nessuno di loro è stato, è, né sarà magnanimo con lui…

Personaggio creato da Tenderini e Matteo Scalera, ora anche io faccio parte della grande famiglia di omaggiatori del freak anale. Non è la mia prima volta, a dire il vero. E, viceversa, BdC ha omaggiato me e Alberto Ponticelli con un'illustrazione "canina". Setacciate il blog di BdC!

E ricordatevi sempre: “Non è merito vostro. È perché è Braccio di Culo.”

giovedì 5 giugno 2008

VIDEOGAMES la mia top 12



E ora un post bello rilassato e pacioso, che piace a grandi e piccini: qual è il vostro gioco preferito?
(premessa: arrivo solo fino alla PS2, perdonatemi)

1 – ARKANOID: evoluzione fantascientifica del primitivo pong, il tennis con le stanghette. Una mini-astronave a forma di supposta al posto del tennista e un muro di mattoncini colorati da disintegrare prendendo al balzo una palla. Alcuni mattoncini, una volta distrutti, rilasciano bonus vari (rarissimo il bonus rosso del Laser, che aspettavo come un collezionista di francobolli il Gronchi Rosa). Semplicità estrema e livello di difficoltà&apprendimento crescente in maniera esponenziale. Una droga.

2 – MONKEY ISLAND 2: uno dei primi adventure puri, dove la storia e gli intrecci narrativi sono l’unica esperienza ludica del giocatore. Niente spari e platform per intenderci, ma spasso al 100%. Il tutto sorretto da una ferrea “logica demenziale”. Il primo era troppo grezzo e il terzo capitolo non fa ridere.

3 – QUAKE: il primo, macabro, violento capitolo di Quake, a sua volta evoluzione del rivoluzionario Doom, il primo gioco (dopo Wolfenstein 3D, ok) a introdurre la tridimensionalità e la soggettiva in uno sparatutto. In realtà è proprio in Quake che si conquista la vera tridimensionalità, perché per la prima volta si può alzare e abbassare lo sguardo in alto e in basso, e non solo voltarsi a destra e sinistra + avanti e indietro. Viene per la prima volta usato un simulatore per le visioni subacquee. Tridimensionale anche l’audio, molto innovativo per il ’96. Fondamentalmente bisogna sparare a mostri e creature grottesche in location surreal-macabre. Un’autentica discesa agli inferi. Colonna sonora di Trent Reznor come ciliegiona sulla torta.

4 – SSX 2: ossia la simulazione di snowboard per eccellenza. E che simulazione…l’inverno che ci giocai mi sembrò letteralmente di passarlo a Cortina o ad Aspen. Non riuscivo a togliermi la neve dagli occhi e l’adrenalina dal sangue. Evoluzioni e percorsi oltre i limiti dell’umano, tipo slidare kilometri di corrimano sospesi a 200 metri dalla neve...questo fa un po’ meno “Cortina”.

5 – JAK & DEXTER: super-platform 3D all’ennesima potenza (per i primi ’00). Io che ho sempre odiato i platform mi ci sono perso e alla fine l’ho terminato. Un ragazzo e il suo amico trasformato in scoiattolone devono salvare il classico mondo incantato dal classico Cattivo e ottenere la classica pozione che ritrasformerà lo scoiattolo nell’amico umano. Detta così fa piuttosto schifo, in realtà è una goduria per gli occhi e le dita: location fantasiose e articolatissime (la miniera è memorabile) e fluidissima giocabilità. Se l’ho finito io…

6 – SILENT HILL 2: puro terrore. Un giorno ricevi una lettera da tua moglie…morta 5 anni fa. Ti scrive di raggiungerla nella nebbiosissima e misteriosa cittadina di Silent Hill. Bè, vuoi non andarci? Non saranno certo gli autoctoni orribilmente mutati e cannibali o le varie leggende urbane di sette sataniche, maledizioni et similia a fermarti. L’elemento nebbia fu utilizzato nel primo capitolo (a cui giocai subito dopo avere finito il secondo…forse il primo caso di retro-videogiocata!) non solo per creare atmosfera ma sopratutto per eliminare pixel d’ambiente e fare scorrere meglio il gioco. Diventò subito un marchio di fabbrica. Perdersi nei vicoli nebbiosi di Silent Hill è davvero angosciante, la sua atmosfera è unica. Ancora adesso se sento una radiolina “friggere” mi guardo in giro per vedere se spunta alle mie spalle uno di quei “cosi”…

7 – TONY HAWK PRO SKATER 3: non salivo su uno skateboard da anni e con questo gioco, praticamente, ricominciai. Un’eccellente simulazione di skate in cui vestire i panni di campioni degli anni ’80 e del presente (il mio preferito rimarrà sempre Steve Caballero). I trick reali erano perfetti (chissà nelle recenti versioni del gioco) e quelli impossibili…credibili. Poter grindare sul track anteriore un cavo della luce tra un grattacielo e l’altro ti fa riflettere.

8 – WRC 4: non so cosa mi scatta nella testa e nelle viscere, ma le simulazioni di rally mi fanno letteralmente impazzire. Forse è lo strano mix di velocità e calcolo, incoscienza e precisione…non lo so, ma star dietro alle indicazioni del co-pilota su e giù dai tornanti asfaltati di Monte Carlo o attraverso i rettilinei fangosi di Cardiff mi realizza. E quando vinco un campionato ho la sensazione di aver fatto il mio dovere. Mah… Molto più d’impatto e simulativo di Colin McRae e più giocabile dell’impossibile Richard Burns.

9 – RESIDENT EVIL: il remake del primo storico capitolo, solo per Nintendo. In assoluto gli zombi più belli della storia dei videogames, nel character, nei movimenti, nell’estetica generale. Un piacere farsi mozzicare da loro tanto quanto sfondargli il cranio con un canne mozze. Sì, acquistai il Game Cube esclusivamente per i remake di questa serie…

10 – BURNOUT DOMINATOR: l’ultima versione per PS2 e quindi la migliore per noi mortali senza PS3. Odio le auto (re)inventate, soprattutto se si ispirano a modelli esistenti prendendo un particolare di qua e uno di là. Sono un estremista del feticcio-auto in ogni suo dettaglio. Dovrei quindi essere un fanatico della serie GT…no, perché alla lunga è una palla mortale. Meglio l’assurda velocità supersonica e gli incidenti da kamikaze di Burnout, un gioco che rivoluzionò il concetto di guida arcade…semplicemente spingendolo al limite.

11 – ICO: il miglior gioco in assoluto nella storia dei videogame (vedi post FUMITO UEDA)

12 – SHADOW OF THE COLOSSUS: dallo stesso creatore di ICO, Fumito Ueda (rivedi post). Sedici giganti da sconfiggere per resuscitare la bella addormentata. Idea semplice, charaters originalissimi, un mondo da esplorare per il puro gusto di esplorare, senza pozioni né monete né ciliegine di ‘sta minkia da recuperare.

martedì 3 giugno 2008

INDY 4 ...

Dio, che delusione...

CAUTION: heavy spoiler inside

Ci sono tre film che hanno segnato la mia infanzia e hanno avviato il mio senso critico come spettatore, prima, e il mio modus operandi come sceneggiatore, poi: “Ritorno al Futuro”, “La Casa” (sì, quella di Raimi) e “Indiana Jones e i Predatori dell’Arca Perduta”.

In questo Indy 4 non ho trovato né il fascino del mistero, né il ritmo narrativo, né l’azione estrema ma realistica, né l’horror imprescindibile dei primi due episodi. È un finto “ritorno al passato”, è un finto anti-digitale, è un finto Indy.

Dopo un prologo abbastanza tosto con un’esplosione (atomica) già nei primi 10 minuti pensavo che quella fosse la chiave di lettura del film e mi sono esaltato: un colossal che rilegge le regole dell’intrattenimento hollywoodiano e le re-inventa, uno Spielberg che ribalta ogni schema e inserisce subito all’inizio del suo sequel-blockbuster più atteso un’esplosione da classico finale apocalittico…e invece niente di tutto questo.

Per non parlare del tema/mistero di questo episodio, gli alieni, di per sé affascinantissimo ma:
a) appena vedi ‘sto cazzo di teschio di cristallo (e lo vedi abbastanza presto) o sei molto molto distratto oppure lo capisci che è la crapa di un alieno.
b) la teoria degli alieni che avrebbero avviato le principali civiltà terrestri millenni fa (maya, egiziani, cinesi, ecc…) è piuttosto trita e ritrita ma Lucas (è lui che l’ha scritto Indy 4) invece di riproporcela in un’altra salsa o, che so, raccontarcela in maniera più affascinante e meno “a prova di imbecille”, cosa fa? In nome di quell’inossidabile e miliardaria amicizia con Steven opta (optano) per un grottesco parto siamese tra “incontri ravvicinati” e “indy” senza avere un etto del fascino né del primo né del secondo.
c) perché sono rimasto a bocca aperta quando i nazisti del primo Indy hanno aperto l’Arca dell’Alleanza e l’ho spalancata di nuovo, ma per sbadigliare, di fronte al mega-disco volante che si solleva da Eldorado distruggendo tutto in una Katrina pre-colombiana? Perché allora ero giovane? No. E’ questione di mestiere, di messa in scena, di scrittura. E Spielberg ormai è vecchio e non c'ha voglia di sbattersi, come tutti gli attori di Indy 4. E ci mancherebbe, con tutto quello che ha già fatto in passato per noi.

Noia, noia, noia. E Lebouf mi fa pure cagare.

Rivoglio Shorty!
Rivoglio i nazisti!
Rivoglio le arche piene di spiriti!
Rivoglio i serpenti e le scolopendre!
Rivoglio le grotte piene di trabocchetti meccanici, palle giganti e soffitti che si abbassano!
Rivoglio i cazzotti veri e il sangue dal naso!
Rivoglio i cattivi che si sciolgono nel loro stesso grasso!
Rivoglio i cuori strappati a mani nude!
Rivoglio la sciabola!
Rivoglio i ponti tibetani e i carrelli delle miniere!
Rivoglio i veri (veri!) stunt e i veri (veri!) inseguimenti mortali!

Rivoglio questo Indy:


Ma non tornerà. Quindi piantiamola di andare al cinema a vedere queste cagate e andiamo a vedere film più ricchi sia di forma che di contenuto, sosteniamo autori che sperimentano nuovi linguaggi, autori che provano davvero a re-inventare qualcosa e che hanno davvero qualcosa da dire, autori che pur osando molto ce la fanno ad arrivare nelle sale e a strappare premi. Autori con palle grosse così. Alcuni dei quali sono pure italiani, pensa un po’.

Io amo l’intrattenimento puro, per carità, ma da qualche anno il 90% di Hollywood crede che infilare un’armatura o un costume digital-chic sul protagonista o riesumare glorie del passato (che non tornerà! come la stagione dell’amore di Battiato, cazzo!) renda automaticamente il film “bello”.

Se in qualche modo questo post vi ha incuriositi, non fate stronzate: Indy 4 scaricatelo, che Spielberg e Lucas non vanno in bancarotta, “Il Divo” di Sorrentino invece andate a vederlo al cinema.

Grillo diceva che noi non votiamo quando andiamo alle urne ma quando entriamo al supermercato.
L’Arte è merce, siete d’accordo? Benissimo: noi è così che la votiamo.