giovedì 1 maggio 2008

FUMITO UEDA: de Arte Videoludica

ICO (Sony, '01)

SHADOW OF THE COLOSSUS (Sony ‘06)

Non posso definirmi un esperto di videogames, né dal punto di vista squisitamente ludico né dal punto di vista tecnicamente tecnico.

Ho un passato da discreto giocatore, qualche cotta importante e una relativamente breve esperienza professionale con la Kinder. In quei tre anni ho inventato e sceneggiato (sì, i videogiochi si sceneggiano) diverse VideoAttività, così li chiamano i videogiochi per bambini delle sorpresine dell’ovetto: praticamente delle mini-storie interattive coi personaggi Kinder, dove il collante narrativo tra un mini-platform e uno sparatutto è un adventure allo stato brado (prendi chiave > apri porta > ecc…).
A volte la “narrazione” è limitata alla presentazione dei personaggi-partecipanti e al finale dove i medesimi festeggiano (e solo gli eventuali “cattivi” perdono) per lasciare il più possibile spazio all’esperienza arcade (dalla corsa d’auto al puzzle al platform verticale, orizzontale, ecc…).
Così il giocatore minorenne non si annoia: gioca e non pensa.
Che è un po’ come dire: di un fumetto guardo solo le figure.

Machissenefrega.

Da quell’esperienza imparai una cosa: come in tutte le forme di intrattenimento, anche nei videogames la differenza la fa l’IDEA.
E visto che, a differenza delle altre forme di intrattenimento, nella sceneggiatura di un videogioco accanto alla colonna VIDEO e a quella AUDIO c’è una terza, magica, colonna denominata INTERATTIVITÀ, l’IDEA VINCENTE di un videogioco è un’IDEA LUDICA fondamentalmente.

In altre parole:
- un sistema di gioco SEMPLICE permette subito al giocatore di entrare nella parte e immergersi nel mondo da esplorare, in cui gareggiare, in cui sopravvivere, ecc… e gli permette anche di migliorare con l’evolversi della storia, della serie “più vado avanti, più imparo”.
- un sistema di gioco ORIGINALE crea curiosità nel giocatore e lo fidelizza fino alla fine, della serie “non mi stacco più dalla consolle finché non sconfiggo l’ultimo mostro”.

ICO: un ragazzino con le corna, ritenuto maledetto dal suo villaggio, viene imprigionato in un immenso castello su un’isola. Per uscirne si allea con una “fantasma”, una ragazza di luce anch’essa imprigionata nel castello, l’unica in grado di aprire dei portali. I loro nemici sono le “ombre”, esseri dalla forma incorporea che vogliono catturare lei. E qui sta la genialità: il game over arriva NON quando sei tu-giocatore a morire ma la tua compagna dall’intelligenza artificiale. Tu hai bisogno di lei e lei ha bisogno di te: tu senza aprire quei portali non avanzi, lei senza la tua difesa muore. Ed entrambi volete uscire da quell’incredibile e affascinante struttura deserta che è il castello. Quattro characters (ragazzo, tipa, ombre, “mostro” finale), uno scopo semplicissimo, un adventure di complessità crescente ma sempre logico e fattibile. E un’idea base originalissima. Il miglior videogioco della storia dell’umanità, per me. E dal packaging fichissimo.

SHADOW OF THE COLOSSUS: tu sei un cavaliere in una landa enorme e desolata e vuoi resuscitare la bella principessa in coma. L’unico modo per “rompere l’incantesimo” è distruggere quelle brutte e cattive divinità che dominano la landa. Ma per farlo devi uccidere le loro incarnazioni sulla terra: 16 bei Colossi sparsi per la landa, ognuno col suo punto debole da scoprire. I characters dei Giganti varrebbero da soli l’acquisto ma Colossus vince anche nel game-concept, e quindi vince alla grande. Semplicità assoluta: esplora il mondo, trova i Colossi, uccidili. Originalità di gioco: praticamente un “platform nel platform”, perché dopo aver esplorato il mondo e trovato il Colosso, devi letteralmente esplorare pure lui come un vero e proprio ambiente alla ricerca del suo o suoi punti deboli da infilzare con la tua spada. La cosa si complica splendidamente quando il Colosso vola o è acquatico… (ps: mi sono arenato a metà gioco ma mi ha ispirato il progetto “Gigantomakia”…ecco il motivo recondito di questo post)

Insomma, dopo il successo (di critica più che altro) di Ico, il team di quel geniaccio giapponese di Fumito Ueda aveva lavorato 4 anni al suo degno successore, Colossus, e ce l’ha fatta. Ma continuo a preferire Ico per l’incommensurabile bellezza dei suoi silenzi fatti di colombe che spiccano il volo e onde d’oceano che s’infrangono sulla spiaggia in lontananza mentre io mi scervello da ore per capire come raggiungere quella leva là in alto…ma non importa, non sto affatto perdendo il mio tempo.


LO SAPEVATE CHE: fu un idraulico italiano a salvare l’industria dei videogiochi a metà anni ’80? Stanchi marci di mono-pixel che sbattevano palline e scorrevano su strisce dritte, i giocatori stavano tornando a leggere dei gran libri…poi Nintendo ha inventato Mario Bros e siamo tornati (quasi) tutti a video-giocare!
Perché a intrattenerci, affascinarci, emozionarci, saranno sempre un PERSONAGGIO in cui identificarsi e una STORIA in cui perdersi.
(dedicato a Carlo Cordella)

7 commenti:

Unknown ha detto...

D'accordo con te sul discorso videogames.

Unknown ha detto...

d'accordo con te che sei d'accordo con me.

Anonimo ha detto...

grazie della dedica. ah i magici giorni delle videoattività! solo dopo aver letto il tuo post ho capito bene che cazzo abbiamo fatto in quei due anni (esagero per renderti la gentilezza, ma un po' è vero).
carlo

Unknown ha detto...

benvenuto nell'arena, Carlo!
eh sì, mancano anche a me quei magic days tra fantasmini e vampirelli...a me e al mio conto corrente.

desmov ha detto...

Allora vuoi farmi mettere a piangere.
Inq uest'ultima settimana ho avuto un notevole mal di schiena, e costretto al letto mi hanno fregiato di uan ps2 con annesso SOTC.
L'ho finito 4volte in modalità difficile, e sopresa delle sorprese ho avuto finalmente accesso al "secret garden", ovvero il luogo dove la tua bella ti tiene in braccio (SPOILERONE GIGANTE) perchè tu rinasci come ICO, dando un senso al videogioco sequel uscito prima di SOTC!
Insomma, è chiaro che un japponese subissato dalla città formicaio è ben contento di regalare la su avisione di un mondo spazioso dove la natura circostante ha un peso enorme: le architettutre sono semplice,ma sempre imponeneti e sovrastate dalla corrosione della vegetazione e della terra. L'unico segno dell'uomo è contenuto sui giganti, parte animali e parte architetture. Nel gioco c'è anch eun documentario tra gli extra. Certo che è da non perdere, certo che è pur apoesia, mentre ICO è anche più intrigante...

Unknown ha detto...

desmov: caaaaaaaaaazzooooo..........spoiler accettato, non ci posso credere!

desmov ha detto...

Peccato ke non lo hai giocato fino alla fine!Ne varrebbe la pena fidati!

Jack, lampadario in pelle ebraica