venerdì 25 febbraio 2011

MOTOREEEEIIIIIIIIIIIIIII



Esce venerdì 1° aprile.
Continuo a pensare che sia uno scherzo, e la data non aiuta di certo.
Che dire...che sto contando i giorni che mancano? che mi sento come un bimbo in attesa di aprire i regali la vigilia di natale? che probabilmente lo vedrò due volte, probabilmente di fila?
A tutti quelli che condividono la mia ansia dico solo: resistiamo.
Un mese passa in fretta...

martedì 22 febbraio 2011

100 SOULS

Sì, hai letto bene il titolo di questo post: è la traduzione americana dell'esordio francese mio, di Alfio Buscaglia e Emanuele Tenderini...in altre parole 100ANIME sbarca in USA su Heavy Metal !
Il primo volume delle avventure di Nèdnama, Angie, Chiara e Manu (quanti ricordi...) pubblicato nell'ormai lontano 2003 da Delcourt compaiono giusto ora sull'attuale numero della storica rivista fanta/horror/sci-fi/cyber/erotic/weird/echipiùnehapiùnemetta.

Clicca qui per scaricare il pdf delle prime pagine della rivista, così vi beccate anche le prime tavole di 100anime tradotte in inglese (mi fa un certo effetto, lo ammetto): SCARICA
Tante sarebbero le considerazioni da fare, le riflessioni, i ricordi...ma il tempo mi è tiranno perciò al momento mi limito a dare la notizia, poi ci tornerò sù.
Alfio ha già scritto cose ben più interessanti di me sull'argomomento quindi volate sul suo blog e non perdete tempo da queste parti.
E se conosco un pò Tenderini anche lui avrà presto un sacco di cose fighissime da dirvi sul colore, l'editoria, la vita.
Dico solo questo: non vedo l'ora di avere tra le mani la rivista.
E questo: prima o poi un salto al Comicon di NY o San Diego bisognerà farlo.

lunedì 14 febbraio 2011

GRIGIO


Ho sempre detestato le mezze tinte, i colori incerti, il né carne né pesce.

Il (non)colore che odiavo più di ogni altro (e forse più di ogni altra cosa al mondo) era il grigio. Che cazzo di colore è? E' un colore senza identità, indefinibile, irritante. Quanti grigi esistono? Non è nero, non è bianco. Peggio: più è scuro più assomiglia al nero, più è chiaro più si avvicina al bianco...senza essere né l'uno né l'altro.

Ho sempre amato il nero e, con gli anni, ho scoperto di avere una cotta importante anche per il bianco. Da ggiovane per me esisteva solo il nero, dalle t-shirt ai jeans alla copertina del 5° album dei Metallica. Il bianco era il male. Da post-trentenne ho invece rivalutato quel mix di tutti i colori dell'arcobaleno. Avete mai visto una Murcielago bianca?

Che belle definizioni che hanno il Bianco e il Nero: la somma di tutti i colori e l'assenza totale dei medesimi. (so che il mio blog è letto quasi solo da professionisti o aspiranti professionisti del fumetto pronti a contraddire tecnicamente quello che ho appena scritto, ma passatemi la licenza poetica, per favore)

Il grigio non ha mai avuto una definizione precisa. Non ha identità. Non è catalogabile, collocabile, etichettabile, paragonabile a. E rileggendo questi aggettivi mi stupisco che io l'abbia sempre ripudiato, anzi nemmeno considerato, come colore, come emozione, come ipotesi.

Perché ora, inizio anno 2011, il GRIGIO è il colore che più mi affascina.
Ora, anni 36 e 1/2, GRIGIO è il mio stato d'animo, il mio modo di agire, il mio modo di pensare, il mio modo di essere. Non sono più né bianco né nero. Non sono più etichettabile. Vivo il presente con tutte le sue varianti, adattandomi ad ogni sfumatura. A volte tende al nero, a volte tende al bianco. Chissenfrega. Il grigio è il colore più bello del mondo.

martedì 8 febbraio 2011

K.

Esattamente una settimana fa, martedì 1° febbraio, veniva presentato "K." in quel di Locarno, Svizzera.
Esattamente tre anni fa nello stesso luogo veniva ucciso Damiano Tamagni, 22 anni, a pugni e calci da tre coetanei durante la notte di carnevale. Una rissa degenerata in omicidio.
I tre verranno arrestati e condannati al carcere.
In memoria di Damiano nasce la Fondazione Damiano Tamagni che attraverso manifestazioni e iniziative culturali si pone l'obiettivo di sensibilizzare la gente del territorio al tema della violenza.
L'ultima di queste iniziative è la creazione e diffusione in Svizzera del fumetto "K." scritto e disegnato da Andrea Olgiati, ex allievo della Scuola del Fumetto di Milano, che io ho avuto il piacere di conoscere quando ero supplente. E' lui che mi ha invitato a partecipare alla serata di presentazione di "K.", nonché tavola rotonda sul tema del disagio giovanile, in qualità di esperto di fumetto per commentare la sua opera da un punto di vista tecnico/linguistico. Commenti, i miei, che si sono inevitabilmente trasformati in lodi alle non poche qualità del suo lavoro.

"K." è un fumetto ispirato ai fatti di quella terribile notte di venerdì 1° febbraio 2008. Ma Andrea ha avuto l'intelligenza di evitare la cronaca fine a sé stessa. Non ha raccontato l'orribile omicidio di Damiano, ha preferito lasciarlo sullo sfondo (una notizia alla radio, un articolo di giornale), in secondo piano ma mai celato, mettendo in primo piano la storia tutta inventata di un altro omicidio, un'altra violenza, un altro fattaccio. I protagonisti sono K, L, S, J, personaggi senza nome, spersonalizzati, che si muovono in ambienti altrettanto anonimi. Perchè la violenza è universale, può esplodere ovunque e per mano di chiunque.
Ai personaggi senza nome della storia non interessa la morte di Damiano, nessuno li costringe a leggere il giornale, ascoltare la radio, guardare il tg. Loro non recepiscono la notizia, è solo un evento come tanti. Ma noi lettori sì. Noi siamo costretti a leggere nome, età, decesso della vittima mentre scorriamo le vicende dei personaggi inventati che esploderanno in un efferato omicidio. E non possiamo che continuare a pensare che la stessa violenza, con altri personaggi, altri nomi, altri luoghi, è esplosa veramente nella realtà.
Si potrebbe considerare pessimista il fumetto di Andrea. Perchè mostrare tanta violenza quando lo scopo è proprio evitarla? La risposta è nel messaggio implicito di questa storia di fantasia: osservate l'orrore, guardate bene in faccia il carnefice e dite: chi è davvero morto? la vittima o l'assassino?
Damiano viene ricordato ogni anno. Il suo nome ora significa "Stop alla violenza"
Dei tre assassini io so solo che ora vivono in carcere.



Il terzo da destra è Maurizio Tamagni, padre di Damiano. A ogni anniversario della morte di suo figlio invece di chiudersi in casa preferisce salire su un palco e parlare alla gente. Preferisce ricordare quel tragico evento che ha cambiato per sempre la vita della sua famiglia non in solitudine ma in mezzo ai suoi concittadini. Non bisogna nascondersi, non bisogna dimenticare. Bisogna parlare, mostrare, fare. Cambiare le cose.
Non so che significato date al coraggio, ma per quanto mi riguarda quel padre è un uomo coraggioso.


Qui trovate il blog di Andrea dedicato alla sua opera: K.
Qui il trailer del fumetto: trailer
Qui potete ordinarlo: ordine











martedì 1 febbraio 2011

ANGOULEME: pochi concetti, tante immagini

CONCETTI
- freddo polare, di quello che ti entra nelle ossa e non ti molla mai, nonostante le splendide giornate di sole. non ricordo una Angouleme più fredda.
- caldo atroce da hammam integralista nei padiglioni della fiera, particolarmente affollati il venerdì, assolutamente invivibili il sabato. ma roba da nat geo wild. bene per il mercato francese, sempre bello solido, un pò meno bene per la salute di lettori e autori. pensare a dei padiglioni cabriolet?
- meno male dunque che io e Manu Tenderini avevamo la nostra sessione di dediche il giovedì, il giorno con la minor affluenza. odiamo le folle oceaniche di fans, la ressa di teen-agers in cerca di un autografo sul petto e magari, orrore!, di facile sesso negli spogliatoi dopo l'incontro (in Francia ogni stand ha il suo spogliatoio, non lo sapevate?)
- la cena con gli Ankama boys, in assoluto il momento più internazionale dell'intera nostra permanenza angoulemiana: tra autori francesi, spagnoli, italiani, giapponesi e coreani dallo stretto slang losangelino, a un certo punto io e Manu parlavamo un gramelot post-moderno da far invidia a Dario Fo. E ci capivano tutti. La Famiglia Ankama si allarga!
- qualche difficoltà a intercettare editor cui sottoporre progetti o anche solo far due chiacchiere, vedi la ressa e gli appuntamenti iper-concentrati cui devono sottoporsi (le parole chiave qui sono "cui" e "sottoporre").
- nonostante ciò si è riusciti comunque a parlare con gente che conta e mollare il nuovo progetto mio e di Tenderini (vedi post precedente). siamo in dolce attesa, ma le premesse paiono buonine (mai stato scaramantico).
- le grasse risate. Probabilmente è stata l'Angouleme più spassosa e sfacciatamente goliardica in assoluto. complice una ciurma di tutto rispetto che saluto e abbraccio con l'affetto delle grandi occasioni. vorrei nominarvi tutti e mettere i link dei vostri blog e siti, ma l'ha già fatto Tenderini. restiamo in contatto. io ho già spedito una cartolina a tutti.

IMMAGINI


Io ed Emanuele Tenderini ci pavoneggiamo dando le spalle al posterone di DEI.

Io e Tenderini ci pavoneggiamo durante la sessione di dediche allo stand Ankama.

Tenderini si pavoneggia improvvisando un sit-in di dediche davanti allo stand Dupuis (il cui buttafuori ci ha cacciato dopo 20 minuti. gli stand in Francia hanno i buttafuori, lo sapevate?) attorniato da giovani fans.

Boh?!

Lì dentro c'era la mostra di Baru, di una bellezza accecante. Davanti al palazzo la statua di Alfio Buscaglia.

Va che figata Baru!

La statua di Corto Maltese a grandezza naturale, una vera icona in Francia al pari di Asterix e Tin-Tin. Probabilmente la cosa più fotografata dell'intero festival.

La mostra sulla parodia nei fumetti.

L'ultima cena. Dove? al Buffalo Grill ovviamente!
dio come mi manca il suo chili con carne, le sue alucce di pollo, le patate al cartoccio con la panna acida...aaaaaaaahhh...
E ora una serie di parole chiave che solo la ciurma e pochi eletti capiranno:
- foto per la lapide
- l'uomo libellula
- tò-torò-tottòro
- il robot scherzoso dell'aeroporto
- gay prevention
- Tony
- ludo sempre
- maturi mai