Ufficio di collocamento. Venerdì mattina.
- Buongiorno, mi chiamo Larry.
- Tessera numero…?
- Ehm… aspetti, ce l’ho qui… non l’ho mai
imparato a memoria… ecco qua: 464549990203BGG4546
- Ok.
- Glielo detto?
- No, lo leggo. Un attimo.
- Non è proprio corto, eh? Come numero,
intendo.
- Allora… Larry Incandenza, post di
saggistica/divulgazione, settore blog. È corretto?
- Sì. Sì, è corretto. È quello che sono. Sono il post di un blog.
- Perché è qui, signor Incandenza?
- Voglio diventare un racconto.
- Come, prego?
- Un racconto. Prosa. Una storia,
un’avventura! Voglio un’esperienza nuova. Voglio vivere una storia con tutto
quello che comporta, colpi scena, suspense, ellissi temporali, un antagonista
degno di me, twist finale… questo voglio.
- Ellissi temporali?
- Sì!
- Cosa sono?
Ufficio di collocamento. 50 anni dopo.
- Tipo questa. Si guardi le mani.
- Sono rugosissime…
- E dovrebbe vedersi allo specchio.
- Anche lei è vecchissimo.
- Ho 50 anni in più, ovvio.
- Cos’è questo orologio che ho al polso?
- Non è un orologio, è un Emotimetro. Ce
l’hanno tutti nel futuro. Calcola i suoi stati d’animo in base al battito
cardiaco e li segnala sotto forma di emoticon olografica. La vede quella
faccina perplessa sul suo olo-screen?
- Venga al punto, signor Incandenza.
- Voglio diventare un racconto, gliel’ho
detto.
- Ma lei è un post.
- Saggistica/divulgazione, settore blog. Lo
so. Ma voglio cambiare.
- Non è possibile cambiare.
- Ci sarà un modo, dai. Cosa esiste a fare
questo sportello?
- Catalogazione. Una volta inseriti i dati
nei nostri schedari non si possono modificare. In caso di morte si registra il
decesso e il numero del defunto non può essere riutilizzato.
- E perché mi ha ricevuto, scusi? Non sono
morto, non le pare?
- Poteva comunicare il decesso di un
conoscente o chiedere informazioni.
- D’accordo. Ho bisogno di un’informazione:
come può un post diventare un racconto?
- Non può.
- Si rende conto che lei sta ostacolando in
ogni modo e con tutte le sue forze il mio obiettivo?
- Non sono io. Sono le regole.
- Certo, certo, il Sistema è il vero
antagonista… ma per esigenze narrative occorre rappresentarlo come personaggio,
se no contro chi si scontra il protagonista?
- Lei sarebbe il protagonista?
- E lei il mio antagonista ideale.
- Non sono il suo antagonista.
- Continua a contraddirmi, lei è perfetto!
- E lei se ne deve andare, se non ha altre
domande.
DRIIIN DRIIIN DRIIIN
- Non risponde? Le sta suonando il telefono.
- Lo so. Non sono sordo. È che non suona mai.
- …colpo di scena…
- Cosa?
- Niente. Risponda, su.
- Lei se ne deve andare, signor Incandenza.
- E lei deve rispondere, signor sportellista.
- Pronto.
- Era ora…
- Sì. Sì. Va bene. Arrivo.
- Chi era?
- Non sono affari suoi. Devo assentarmi un
attimo. Lei se ne vada.
- Ok, ok. Me ne vado… Arrivederci.
TIC TIC TIC TIC TIC
- Dai… dai… ancora non torna… agisci, Larry, fai
in fretta…
- Incandenza! Cosa fa al mio computer?
- Cosa? Niente.
- Mi assento un minuto e lei si mette a
toccare la mia tastiera? Lo sa che potrei denunciarla?
- Beh, se vuole farlo lo faccia. Ma devo
farle notare una cosa sul suo computer, a proposito della mia posizione…
- Che cosa?
- Guardi qui, la mia scheda… c’è scritto
“racconto”, non “post”. Vede?
- Vedo. Non l’ha modificato lei?
- E come avrei fatto da dietro il bancone? Ho
solo dato un’occhiata… lei prima ha letto male. Io sono un racconto, non un
post.
- Effettivamente è scritto così. E le schede
non possono essere modificate.
- Capita a tutti di sbagliare.
- Non mi era mai capitato in quindici anni…
- Sessantacinque, ormai.
- Giusto, sessantacinque. Ma immagino ci sia
sempre una prima volta.
- Già. Ora, può assegnarmi un genere?
- Che genere desidera?
- Beh, mi piace la Fantascienza, come può
vedere… siamo nel futuro…
- Mi faccia controllare… no, non c’è posto al
momento. Per una storia di fantascienza deve aspettare. Scelga un altro genere.
- Ok. Horror.
- …
- Mi ha sentito? Scelgo l’Horror, c’è posto?
- …rrrrrrrrr…
- Ma che…? Cosa diavolo le sta succedendo?!
- ….rrrrrrrrrRRRAAAARGH!!!
- Ehm… si calmi, non volevo irritarla… non
deve reagire così… ha la pelle tutta butterata, gli occhi rossi e quelle sono…
sì, sono corna sulla sua testa e zanne dalla bocca…
- GRRRAAAAURRR!!!
- Aiutooo!!! Si salvi chi può! Mi vuole
uccidere! Scappate tutti!
…GGGRRR…RRRRARGH…GRRAAAAH…
- Oh cacchio, e adesso cosa faccio? Da qui
non mi vede ma mi sta fiutando, quella cosa… qualunque cosa sia! Devo salvarmi
in qualche modo…
…GGGGGRRRRRRRRRR…
- Ah già! Che stupido! Senta, signor Cosa, ho
cambiato idea! L’Horror non fa per me, preferisco il Western! È libero il
Western?
…GGGGRRRRrrrrr…
- Ehm… mi capisce?
- …rrrrrrrsì. Sì, ho capito. Perché urla?
- No, niente. Sembrava disattento. Come siamo
messi col Western?
- Spara.
- Come?
- Spara tu per primo. Se ti riesce…
- Ah, ok! Fico, un duello! Aspetti che prendo
la pistola…
- Non metterci troppo, amigo. A mezzogiorno
in punto io sparerò.
- Ehm… non ho la pistola…
- E’ quasi mezzogiorno, amigo.
- Ok, ho capito… la suspense, fantastico… ma
come faccio senza pistola?!
- Tic toc tic toc…
- Un attimo! Mi faccia almeno cercare qui in
giro… da qualche parte ci sarà una pistola… Siamo nel far west, è pieno di
pistole!
- Meno 10, 9, 8, 7, 6…
- Aspetti, aspetti, aspetti… la prego!
- …5, 4, 3…
- No, no, no…
- …2, 1…
- Giallo! Giallo! Giallo!
BANG
- Wow. Fa un certo effetto, bisogna
ammetterlo…
- Signor Incandenza, riconosce il cadavere?
- Beh, sì. Sono io.
- E cosa sa dirmi del modus operandi? La
posizione sul pavimento le dice nulla? Abbiamo a che fare con un serial killer?
- Mah, aspetterei ad azzardare una simile
ipotesi. D’altronde è il primo cadavere che viene ritrovato in queste
condizioni… un foro nell’occhio destro, causato da un proiettile di medio
calibro, e quella inusuale espressione sul volto della vittima… come se
sapesse, come se si aspettasse di essere uccisa…
- Conosceva l’assassino, secondo lei?
- Eccome se lo conosceva… è stato lei! Lo
sportellista! È lei che ha sparato. Caso risolto.
- Già. Caso risolto. Povero illuso…
- Perché “povero illuso”?
- Non si chiede come mai c’è lei sul
pavimento?
- Ci sono io perché sono io.
- E le sembra normale, signor Incandenza?
- Che cosa intende esattamente?
- Lei è morto, signor Incandenza.
- Ma va. Quello è solo un… un cadavere… che
sono io…
- Infatti.
- Ah. Sarebbe questo il twist finale?
- Temo di sì.
- Quindi io… sono morto.
- In termini tecnici, lei non esiste.
- Questa poi…
- No, davvero. Lei non esiste.
- Non dica sciocchezze. E tutto quello che ho
fatto finora?
- Non esiste. Mi dispiace.
- Ma io… non è vero! Lei sta mentendo!
- Si calmi.
- No, non mi calmo! Io… io sono un eroe! Sono
l’eroe della mia storia!
- Sì, ok. Bravo.
- Non mi sta ascoltando! Io…
- Ora basta. Sparisci.
FINE
2 commenti:
Smeriglia incontra Philip Dick.
Grandissimo, come sempre.
Salutone
Il buon Phil si starà rivoltando nella tomba, ma grazie di cuore lo stesso.
Posta un commento