Lo compro e torno indietro nel tempo di 20 anni.
Nel 1991 chiudevano "Splatter" e "Mostri" della Acme, riviste ormai di culto che tutti gli appassionati di horror a 360° gradi ricordano ancora oggi con nostalgico affetto. Riviste a fumetti nate sulla scia del mostruoso successo delle prime annate di Dyd ma che, a differenza degli albi dell'indagatore dell'incubo, presentavano storie brevi e shockanti nella loro morbosità e sfrontatezza. Si puntava tutto sull'idea più rapida e grottesca possibile, sulla varietà di stili dei disegnatori, sul miscuglio di tematiche orrorifiche sviscerate non solo nelle storie a fumetti ma anche in rubriche e articoli che trattavano l'argomento senza limiti geografici o temporali.
Ora gli anni '90 sono (ri)tornati come uno zombie cadente e tumefatto, incerto nel passo ma sicuro nella direzione. E cioè dritto verso le tue carni.
Shinigami è IL contenitore horror che da troppo tempo mancava in edicola. Una rivista che ripropone la stessa grandiosa formula di 20 anni fa: fumetti brevi e autoconclusivi, impressionante blob di stili (dal realistico all'umoristico passando per il grottesco...dal colore al B/N alle mezzetinte alla matita pura...), tante idee, articoli, racconti (personalmente segnalo quello di Alda Teodorani in questo primo numero, mentre aspetto con ansia quello di Nerozzi del prossimo mese). Ah, e c'è anche un poster all'interno.
Dietro tutto ciò non poteva che esserci lo scrittore e sceneggiatore Paolo di Orazio.
Un nome che, per gli ultratrentenni come me che negli anni '80 preferivano Iron Maiden e Metallica a Vasco e Duran Duran, significa horror made in Italy.
Anni prima dei cannibali, ossia quel mucchio selvaggio di scrittori italiani dalle tinte forti che nel '96 Daniele Brolli lanciò nell'antologia di racconti "Gioventù Cannibale" per Einaudi (tra i quali comparivano Ammaniti, Aldo Nove e Pinketts, per intenderci) PdO aveva già scritto "Primi Delitti", "Madre Mostro", e una valanga di sceneggiature per i fumetti dei già citati Splatter e Mostri dando loro, di fatto, quell'imprinting unico e letale che li avrebbe caratterizzati per sempre.
Insomma, molto tra le righe vi sto dicendo che se avete la mia età e il vostro film preferito degli ultimi anni è "Martyrs" siete obbligati a comprare questa rivista.
9 commenti:
Confesso che il nome della rivista è una bella barriera all'entrata per un potenziale lettore come me. E stiamo parlando di un tizio che ha prestato i suoi Nova Express con Vanna Vinci ad allieve della SdF che credevano non ci fosse vita al di là di Death Note.
Ho chiamato mia moglie - negli ultimi dieci anni ha letto un solo fumetto: una storia muta di Berardi/Milazzo - e le ho chiesto che ne pensa del termine Shinigami e lei ha ribattuto che è un po' che non andiamo nel ristorante giappo di via Farini.
Mi rendo conto che Sinistro Mietitore è troppo lungo e fa pensare a quel nemico dei Vendicatori che ha ecceduto nel mangiarsi le unghie ( battuta rubata a Franco Franchi ndr ), ma avrei preferito qualcosa che non fosse così otaku oriented.
Qualche opzione, nel caso il signor di Orazio sia in ascolto:
1) Spatasc! onomatopea longobarda che evoca il rumore di un polpo lanciato dal Pendolino contro una pietraia sotto il sole
2) Taimascin - suona giapposoto quanto basta, ma è la trascrizione fonica di una locuzione inglese che rimanda al ns classico '' il tempo è un gran dottore '' - sintesi suprema del richiamo ai primi anni novanta. Se scelto, credo che una loyalty sia dovuta al sig. Creep.
3) Tumefax - all'insegna della nostalgia - eco del fattore K dei sixties e del fattore X di questi giorni. In tempo di emails e di ologrammi, il fax è modernariato.
Ci starebbe bene un anfitrione alla zio Tibia che introduca il lettore alla prima portata della rivista. Tumefax potrebbe essere lo zombie di Rank.
4) Nerozzi - understatement e ironia in un nome - la Sposa in Nero incontra Fantozzi - dalle parti dei racconti del grottesco di Poe. Tanto ma tanto crepascolare.
In questi giorni leggo con piacere che stanno tornando gli zines.
Spero di imbattermi prima o poi nel mio ideale di rivista a fumetti: formato e carta del Pilot della Bonelli, poche storie a puntate e se possibile numeri monografici come gli Eureka di Castelli/Silver. B/N e colore, ma con un colore predominante ( triconia alla Coconino o di alcuni Detective Comics inizio 21mo secolo ). Respiro nternazionale. Mood e narrazione alla Bravura/Malibu Comics (easy listening - non un solo genere -attenzione per lo storytelling - non troppo cerebrale ). Il tutto ad un euro. Sperem.
Aspettavo da tempo una rivista come questa. Correrò a comprarla. Sembra davvero molto, molto interessante.
Martyrs, un gran bel film!
crepascolo: un pò a malincuore voto "Taimascin" a discapito dell'onomatopeica "Spatasc!" che adoro. E' che ho bisogno di loyalty.
simone: e costa solo 5 euro. anche solo per curiosità un'occhiata gliela si può dare.
Armin: The Descent, Rec e Martyrs sono i migliori horror degli anni '00
E se questa rivista venisse comprata da un tipo che non ha mai visto un horror in vita sua, che ha attraversato gli anni '80 solo per ad andare alle elementari e che non va proprio pazzo per gli Iron Maiden e i Metallica (ma che al tempo stesso odia Vasco Rossi, ci tiene a precisarlo)? Sarebbe molto grave? O il soggetto in questione potrebbe essere traviato per sempre? :P
djjurgen mi hai appena descritto! io la rivista l'ho vista e slegiucchiata e mi piace assai! :) quindi..non sarebbe grave!
scaaatolaameeee
dj: sì, potresti essere traviato per sempre. ne vale la pena, sù.
manu: scatolame e parassiti per tutti!
Comprato pure io in edicola per caso, poichè non sapevo diq uesta nuova uscita...
Hai ragione tu, son tornato a casa che avevo almeno 15 anni in meno...
Speriamo che ce la faccia a sopravvivere in edicola!!!!!
Sosteniamolo!
andrea: non potevi certo fartelo sfuggire! sosteniamo i fumetti di Genere!
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