
Nel senso che è proprio un bel festival, il più importante nel ramo fumetti a livello europeo. Chi lo dice? Io. Ma solo perché finora ho campato grazie a progetti piazzati direttamente o indirettamente lassù sulle montagne. Tutto è relativo.
Nel senso che è un graziosissimo paesino della Francia centro-occidentale, non troppo lontano dall'Atlantico, ricoperto di neve d’inverno, di fiori e marmotte d’estate. Il festival è a fine gennaio, quindi neve. Che non a tutti piace. Tutto è relativo.
Nel senso che lettori di fumetti d’ogni età e sesso ogni fine gennaio partono da ogni angolo d’Europa diretti al paesino innevato, chi per fare acquisti, chi per farsi un giro, chi per farsi le mostre. Ognuno ha i suoi gusti. Tutto è relativo.
Nel senso che autori di fumetti d’ogni età e sesso ogni fine gennaio partono da ogni angolo d’Europa diretti al paesino innevato, chi per proporre progetti, chi per confermare progetti, chi per conoscere di persona il proprio editore, chi semplicemente per vedere un po’ com’è fatta ‘sta fiera di cui tutti parlano. Ognuno ha i suoi obiettivi. Tutto è relativo.
Nel senso che autori di fumetti carichi di speranza e tavole e soggetti ogni fine gennaio raggiungono il paesino innevato, chi per sentirsi dire “ok, ci piace”, chi “disegna altre tavole, poi vediamo”, chi “rifai tutto”, chi “bello, ma non è nella nostra linea editoriale”, chi “figata, ma non so come venderlo”, chi “no, grazie”, chi "vattene". Ognuno ha ciò che si merita. Ognuno la prende come meglio o peggio può. Tutto è relativo.
Parto giovedì 29 gennaio e torno domenica 1° febbraio.
Mille kilometri all’andata e mille al ritorno, a bordo della mia fedelissima Musa a gas per l’occasione straripante dell’ego di Emanuele Tenderini, Fabrizio Capigatti e Diego Cajelli, il quale sta preparando una indimenticabile complitation mp3 per le 12 ore di viaggio dell’andata e del ritorno. La cosa mi attrae e spaventa in egual modo.
E insomma SE dopo aver visto la fiera di Angouleme di quest'anno NON sarò morto, posterò un resoconto turistic/editorial/personale.
Tutto è relativo.
Nel senso che è un graziosissimo paesino della Francia centro-occidentale, non troppo lontano dall'Atlantico, ricoperto di neve d’inverno, di fiori e marmotte d’estate. Il festival è a fine gennaio, quindi neve. Che non a tutti piace. Tutto è relativo.
Nel senso che lettori di fumetti d’ogni età e sesso ogni fine gennaio partono da ogni angolo d’Europa diretti al paesino innevato, chi per fare acquisti, chi per farsi un giro, chi per farsi le mostre. Ognuno ha i suoi gusti. Tutto è relativo.
Nel senso che autori di fumetti d’ogni età e sesso ogni fine gennaio partono da ogni angolo d’Europa diretti al paesino innevato, chi per proporre progetti, chi per confermare progetti, chi per conoscere di persona il proprio editore, chi semplicemente per vedere un po’ com’è fatta ‘sta fiera di cui tutti parlano. Ognuno ha i suoi obiettivi. Tutto è relativo.
Nel senso che autori di fumetti carichi di speranza e tavole e soggetti ogni fine gennaio raggiungono il paesino innevato, chi per sentirsi dire “ok, ci piace”, chi “disegna altre tavole, poi vediamo”, chi “rifai tutto”, chi “bello, ma non è nella nostra linea editoriale”, chi “figata, ma non so come venderlo”, chi “no, grazie”, chi "vattene". Ognuno ha ciò che si merita. Ognuno la prende come meglio o peggio può. Tutto è relativo.
Parto giovedì 29 gennaio e torno domenica 1° febbraio.
Mille kilometri all’andata e mille al ritorno, a bordo della mia fedelissima Musa a gas per l’occasione straripante dell’ego di Emanuele Tenderini, Fabrizio Capigatti e Diego Cajelli, il quale sta preparando una indimenticabile complitation mp3 per le 12 ore di viaggio dell’andata e del ritorno. La cosa mi attrae e spaventa in egual modo.
E insomma SE dopo aver visto la fiera di Angouleme di quest'anno NON sarò morto, posterò un resoconto turistic/editorial/personale.
Tutto è relativo.